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Wimbledon, verso la scontata (e attesa) finale Alcaraz-Djokovic? Sinner e Medvedev partono nettamente sfavoriti

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Signore e signori, i nomi dei semifinalisti di Wimbledon sono noti. Venerdì vedremo scendere in campo Carlos Alcaraz (n.1 del mondo) contro Daniil Medvedev (n.3 del ranking) e Novak Djokovic (n.2 ATP) contro Jannik Sinner (n.8 del ranking). Quattro giocatori di altissimo profilo e i favori del pronostico sono tutti per lo spagnolo e il serbo, immaginando l’affascinante rivincita dalla semifinale del Roland Garros, che vide prevalere Nole, considerato il problema dei crampi all’iberico.

Lecito parlare di scontata (e attesa) finale per quanto hanno fatto vedere i due tennisti nel loro incedere. Alcaraz, vincitore del Queen’s in avvicinamento ai Championships, è cresciuto di livello partita dopo partita, impressionando per la continuità di rendimento nelle ultime due sfide contro Matteo Berrettini e Holger Rune, non in grado di contrastare il repertorio infinito dell’asso di Murcia.

Per Carlitos è la prima semifinale in carriera in questo Major (più giovane dal 2007 a Wimbledon), come lo è anche per il suo prossimo avversario, Medvedev. Tuttavia, se si guarda ai valori in campo, l’iberico ha maggiori chance per le sue caratteristiche nell’incastro con il russo. Ricordando la Finale dominata da Alcaraz a Indian Wells quest’anno, gli argomenti a sostegno dello spagnolo sono molti. E’ anche vero, però, che il bilancio dei precedenti sia sull’1-1 e l’unica vittoria di Daniil risalga proprio a Wimbledon (2021), ma quello era un Carlos molto giovane e non certo animato dalle stesse certezze che ha ora.

Per quanto riguarda l’altra semifinale, il nostro Sinner dovrà affrontare la scalata dell’Everest. Dopo aver battuto giocatori alla sua portata, Jannik si troverà al cospetto di chi a Wimbledon non perde da sei anni. I numeri di Djokovic, infatti, sono spaventosi: 33 vittorie in serie nei singoli incontri sui prati inglesi, 91 successi in carriera in questo Major e ultima sconfitta risalente ai quarti del 2017, quando si ritirò contro il ceco Tomas Berdych, altrimenti bisogna andare all’anno precedente quando fu Sam Querrey a batterlo. Il serbo, inoltre, non viene sconfitto una partita sul Centrale dalla Finale del 2013 contro Andy Murray, dal momento che le altre due partite citate si disputarono sul Court 1.

Per l’italiano, invece, è la prima semifinale Slam e c’è l’evidenza di non aver mai battuto il serbo (0-2), ricordando l’ultimo confronto proprio a Wimbledon dell’anno passato, quando il giocatore italiano subì nei quarti la rimonta inesorabile del campione nativo di Belgrado, vittorioso in cinque set.

Servirà un’impresa al classe 2001 del Bel Paese e l’unico possibile vantaggio che potrà avere sarà quello di giocare a braccio sciolto, non godendo dei favori del pronostico. Tuttavia, Nole, nella sua infinita esperienza, è capace di nutrirsi come nessuno della pressione e di trasformarla in risorse ulteriori nel proprio tennis.

Foto: LaPresse

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