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Atletica, Ayomide Folorunso sfonda il muro dei 54”: meritata finale ai Mondiali con record italiano

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Prima italiana sotto il muro dei 54 secondi. Basterebbe questo per descrivere la magistrale prestazione inscenata da Ayomide Folorunso ai Mondiali 2023 di atletica leggera, dove l’azzurra ha confezionato la gara più bella della propria carriera e si è meritatamente qualificata alla Finale dei 400 ostacoli. L’emiliana ha timbrato un monumentale record nazionale, togliendo addirittura 33 centesimi al già suo primato siglato lo scorso 30 luglio ai Campionati Italiani di Molfetta. La 26enne ha staccato il biglietto per l’atto conclusivo, dopo che lo scorso anno venne eliminata in semifinale pur siglando il primato italiano (54.34 a Eugene).

Ayomide Folorunso ha gestito la gara in maniera impeccabile, distribuendo lo sforzo in maniera decisamente accorta: era quello che fino a poco tempo fa le mancava, ma ormai l’allieva di Maurizio Pratizzoli è entrata in una nuova dimensione ed è giustamente tra le migliori otto interpreti del Pianeta sul giro della morte con barriera. La studentessa di Medicina, che oggi era alla quarta semifinale iridata consecutiva e che fu semifinalista anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ha interpretato la gara in maniera estremamente coraggiosa ed è stata premiata come ci si auspicava alla vigilia della rassegna iridata.

Ayomide Folorunso è partita in maniera pimpante e ha sempre tenuto nel mirino le big della sua semifinale, tra le barriere è stata molto ambiziosa ma senza esagerare, non ha commesso errori e si è presentata sul rettilineo finale al quarto posto e con ancora della benzina da spendere. L’azzurra si è spremuta e con grande sagacia ha stampato un superbo 53.89 nella serie vinta dalla statunitense Shamier Little (52.81) davanti alla bahrainita Kemi Adekoya (52.39) e alla giamaicana Janieve Russell (53.69), che prende il miglior tempo di ripescaggio mentre alla nostra portacolori spetta il secondo ripescaggio.

Una volta visto il responso cronometrico è scoppiata in un urlo udibile nitidamente in ogni zona dello stadio di Budapest tanti erano i decibel profusi dalle sue corde vocali. Nella prima semifinale erano emerse la giamaicana Rushell Clayton e la statunitense Anna Cockrell, entrambe autrici del proprio personale rispettivamente in 53.30 e 53.63. Rebecca Sartori ottava in 55.98. Nella seconda ha giganteggiato l’olandese Femke Bol, superfavorita per il titolo e autrice di 52.95 davanti alla giamaicana Andrenette Knight (53.72).

Foto: Grana/FIDAL

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