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Atletica, Emmanuel Ihemeje non firma il salto della vita. Zango vince i Mondiali, Cuba culla del triplo, Hibbert infortunato

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Emmanuel Ihemeje

Emmanuel Ihemeje si era presentato come un potenziale outsider alla Finale di salto triplo dei Mondiali 2023 di atletica leggera e l’azzurro aveva tutte le potenzialità di lottare per le medaglie, visto che il fenomeno portoghese Pedro Pablo Pichardo (Campione Olimpico, del Mondo e d’Europa) era assente e che il giamaicano Jaydon Hibbert, superlativo in qualifica, si era infortunato sul primo balzo. Il 24enne, ora di stanza negli USA dove ha primeggiato a ripetizione in NCAA (il campionato universitario a stelle e strisce), aveva già piazzato un convincente 17.29 metri a inizio stagione (suo personale) e c’erano tutti i mezzi per potersi ripetere, ma oggi il muro dei 17 metri si è rivelato invalicabile.

Non è la prima volta che Emmanuel Ihemeje fatica a esprimere tutto il proprio potenziale in un atto conclusivo: alle Olimpiadi di Tokyo 2020 fu undicesimo con 16.52, ai Mondiali di Eugene 2022 fu quinto con 17.17 ventoso, agli Europei di dodici mesi fa fu nono con 16.55. Il toscano ha concluso all’ottavo posto con un 16.91 (0,4 m/s di vento contrario) piazzato al quarto assalto, preceduto da 16.27, 16.84, un nullo e seguito da 16.74 e 16.56. Al nostro portacolori è sembrato un po’ mancare lo step, ma per salire sul podio sarebbe comunque servito un 17.40, ovvero la misura piazzata in maniera inattesa dal cubano Cristian Napoles.

Prima dell’iperbolico volo del caraibico, firmato al quarto assalto, sarebbe bastato superare il cinese Yaming Zhu (17.12, poi 17.15 all’ultimo e quarto) per fare festa: quella sì era una misura nelle corde di Ihemeje. Cuba si porta a casa bronzo e argento, visto che Lazaro Martinez si è piazzato al secondo posto con 17.41. L’Isola produce triplisti a raffica, considerando che Pichardo gareggia per il Portogallo ma è caraibico di origine e che Andy Diaz ha acquisito la cittadinanza italiana da pochi mesi dopo aver rappresentato Cuba nel recentissimo passato.

Il burkinabé Hugues Fabrice Zango ha piazzato la zampata al quinto assalto, inventandosi un eccellente 17.64 (0,3 m/s di brezza in faccia) che gli è valso la medaglia d’oro. Il 30enne africano, primatista mondiale indoor con 18.07, si è laureato Campione del Mondo per la prima volta in carriera e ha completato la scalata iridata: fu terzo nel 2019 con 17.66 e secondo nel 2022 con 17.55, nel mezzo il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con 17.66.

Foto: Colombo/FIDAL

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