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Atletica, Furlani e lo scotto della gioventù: fuori dalla finale del salto in lungo ai Mondiali

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Mattia Furlani

Mattia Furlani era uno degli italiani più attesi ai Mondiali 2023 di atletica leggera, ma purtroppo il giovane laziale non è riuscito a strabiliare nelle qualificazioni del salto in lungo ed è stato eliminato. Il 18enne non è riuscito a rientrare tra i migliori 12 del turno preliminare e a meritarsi l’accesso all’atto conclusivo. L’azzurro era al debutto in una rassegna iridata assoluta e ha purtroppo pagato lo scotto della gioventù: l’emozione si è indubbiamente fatta sentire all’esordio e il nostro portacolori è risultato decisamente meno fluido rispetto a quanto aveva fatto vedere durante il resto della stagione.

Mattia Furlani ha chiuso la sessione al 18mo posto con un balzo da 7.85 metri (0,1 m/s di vento contrario) firmato all’ultimo tentativo, dopo che in precedenza si era fermato a 7.66 e 7.47. Si tratta di una misura inferiore rispetto alle aspettative della vigilia, anche perché nei mesi precedenti avevamo ammirato ben altra versione del portentoso talento tricolore: aveva vinto il prestigioso Meeting di Hengelo con 8.24, aveva trionfato agli Europei Under 20 con 8.23 (un paio di settimane fa, forse era meglio saltare la rassegna giovanile? Ha dichiarato di essere scarico a livello nervoso dopo Gerusalemme…), al Meeting di Savona si era spinto a un 8.44 ventoso e aveva comunque timbrato un 8.00 regolare, aveva primeggiato ai Societari con 8.04, in Coppa Europa aveva chiuso al secondo posto con 7.97. Soltanto a Losanna in Diamond League (7.73) e a Grosseto (7.83) lo avevamo visto su misure inferiori rispetto a quella odierna.

C’è tanta amarezza, andrà immagazzinata ed elaborata, in modo da renderla utile in un prossimo futuro: il bagaglio dell’esperienza si arricchisce anche in questo modo. Le qualità tecniche e agonistiche di Mattia Furlani non si discutono, bisognerà soltanto lavorare su alcuni aspetti per esprimersi ai massimi livelli anche nelle competizioni di primissimo piano. L’eliminazione in qualifica si era materializzata anche cinque mesi fa agli Europei Indoor, quando fece il suo esordio assoluto con la Nazionale maggiore. Dispiace perché lo stesso atleta era sembrato baldanzoso alla vigilia, ribadendo di essere un outsider (con queste credenziali si era giustamente presentato a Budapest) e affermando che l’atleta più pericoloso è colui che non ha nulla da perdere.

Mattia Furlani non è sembrato particolarmente brillante in rincorsa, uno dei suoi punti di forza. Lo stacco ha un po’ stentato e così la fase di volo non è mai stata strabiliante come invece l’azzurro è capace di fare. Il 18enne, che si è comunque dichiarato contento ai microfoni della Rai, avrebbe avuto bisogno di saltare 8.00 metri per accedere alla finale: quella è infatti la misura che ha permesso all’indiano Jeswin Aldrin di passare il turno.

Il giamaicano Wayne Pinnock si è inventato un balzo spaziale: 8.54 metri con 1,2 m/s di vento a favore, il caraibico ha siglato la miglior prestazione mondiale stagionale. Il greco Miltiadis Tentoglou, grande favorito della vigilia, si è salvato in extremis con un guizzo degno del Campione Olimpico: 8.25 con 1,2 m/s di brezza in faccia. La norma di qualifica fissata a 8.15 è stata superata anche dal giamaicano Carey McLeod (8.19) e dal cinese Jianan Wang (8.34). Sono entrati in finale anche il cubano Alejandro Parada (8.13), lo svizzero Simon Ehammes (8.13), lo statunitense William Williams (8.13), il giamaicano Tajay Gayle (8.12), il ceco Radek Juska (8.10), lo statunitense Marquis Dendy (8.08), lo svedese Thobias Montler (8.03).

Foto: Grana/FIDAL

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