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Atletica, Italia in finale ai Mondiali nella 4×400 maschile: “Veniamo da piccoli acciacchi, domani saremo in top6 o anche meglio”

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Alessandro Sibilio

Obiettivo finale raggiunto dall’Italia nella staffetta maschile 4×400 metri ai Campionati Mondiali 2023 di atletica leggera, in corso di svolgimento a Budapest. Il quartetto azzurro composto nell’ordine da Davide Re, Edoardo Scotti, Lorenzo Benati e Alessandro Sibilio ha ottenuto un bel terzo posto in rimonta con 3’00″14 nella seconda semifinale, conquistando il pass per l’atto conclusivo nella rassegna iridata. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dai nostri portacolori ai microfoni della Rai.

Davide Re:Sono contentissimo per tutti noi. Questa finale non era scontata ed infatti abbiamo fatto un gran tempo. Personalmente purtroppo il malessere che avevo lamentato nelle semifinali dei 400 non mi è passato e, anzi, nei giorni successivi è peggiorato e alla fine ho dovuto prendere il Normix. Oggi forse ho un po’ pagato i giorni scorsi, però i ragazzi sono stati bravissimi e hanno recuperato al meglio“.

Edoardo Scotti:Speravo di guarire in tempo ed essere qui. Sono contentissimo dei miei compagni. Per quanto riguarda la mia frazione penso di averla interpretata al meglio, anche perché c’è stato un macello al 200 dove si sono scontrati e si erano già aperti, quindi ho fatto la seconda curva in terza corsia. Alla fine credo di aver corso 410 metri, ma non importa. L’importante era consegnare il testimone a Lollo più avanti possibile“.

Lorenzo Benati:Fortunatamente era stato un piccolo problema. In questa settimana però ho passato più tempo nella sala fisio che in camera mia. Mi hanno ripreso davvero per i capelli, quindi voglio ringraziare lo staff medico della Fidal. La batteria è andata benissimo, sono contento anche del fatto che ci siamo destreggiati bene con i cambi perché Edo al 200 era passato penultimo ma al cambio eravamo quarti“.

Atletica, Sibilio e Scotti trascinano la 4×400: Italia in Finale ai Mondiali!

Alessandro Sibilio:Oggi sul rettilineo ho visto uno spazio che era fattibile, ne avevo il doppio rispetto al keniano. Lui mi ha dato un’occhiataccia che non mi è piaciuta, poi ho ripreso a correre come dovevo e ho portato i ragazzi in finale. Loro però mi hanno messo nelle condizioni di fare una delle mie gare. Per fortuna dopo il contatto con il keniano avevo ancora energie per superare l’olandese, perché l’importante era ottenere la Q grande. Tutti noi veniamo da piccoli acciacchi, in 24 ore magari saremo tra le prime 6 squadre in finale o anche meglio“.

Foto: Lapresse

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