Senza categoria

Atletica, La Torre applaude l’Italia: “4×100 femminile storica. Avete visto che Tortu? Nei 200 era stato inspiegabile”

Pubblicato

il

L’atletica italiana continua a vivere un momento di grande fulgore: i Campionati Mondiali di Budapest 2023 stanno confermando che le Olimpiadi 2021 non sono state un caso e il movimento italiano è ormai un’eccellenza mondiale. L’oro di Tamberi, l’argento della 4×100 e di Leonardo Fabbri, il bronzo di Antonella Palmisano: gli azzurri sono competitivi in diverse discipline.

Antonio La Torre, direttore tecnico italiano dell’atletica leggera, ha analizzato ai microfoni di Rai Sport la rassegna mondiale, partendo da una battuta sulla maratona maschile in corso di svolgimento: “La maratona è entrata nel vivo presto oggi, le condizioni ambientali sono diverse: l’umidità è molto alta, ma la temperatura è fra i 22 e i 23 gradi, quindi accettabile“.

Sull’argento della 4×100 maschile di ieri sera: “La buona notizia è che abbiamo totalmente ritrovato Marcell Jacobs e credo che ieri sera abbia fatto capire che difenderà il titolo di campione olimpico l’anno prossimo, ieri l’hanno capito proprio tutti. Che dire invece di Filippo Tortu: non ha perso mezzo centimetro da Noah Lyles, avete visto tutti come si è trasformato. Questo rende ancora più inspiegabile, detto con molto affetto, la sua prestazione sui 200. In ogni caso questa performance in staffetta ci dà la dimensione di come prima o poi si sbloccherà anche lì. Rigali e Patta: complimenti ai tecnici personali, ma soprattutto al professor Di Mulo e a Giorgio Frinolli. Il clima in questa squadra è splendido, Grosseto è stata la svolta e ieri è arrivata la dimostrazione“.

Ieri è stato bellissimo l’abbraccio tra gli otto staffettisti in call room, perché voglio ricordare anche Fausto Desalu, Marco Ricci, Samuele Ceccarelli, Lorenzo Simonelli. Filippo Tortu ha chiamato tutti in gruppo perché è come se tutti e otto fossero entrati in pista e a momenti alterni tutti hanno fatto parte di questo progetto. Dietro solo agli Stati Uniti e davanti alla Giamaica: questo ci fa continuare a lavorare con questa filosofia. Jacobs è stato aiutato dal gruppo e lui ha portato il suo talento all’interno di questo gruppo. Credo che la consistenza di questa spedizione non sia solo nelle quattro medaglie, ma nel numero dei finalisti. Poi sono arrivati ottimi segnali dal mezzofondo, ci sono tanti giovanissimi come Larissa Iapichino e Mattia Furlani: possiamo arrivare a Parigi dimostrando che non è stata solo fortuna e concentrarci su quello che non è andato in questi Mondiali. Il quarto posto della 4×100 femminile è qualcosa a tutti gli effetti di storico e credo di non esagerare“.

Foto: Lapresse

Exit mobile version