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Atletica, parlano gli azzurri d’argento nella 4×100. Tortu: “Non esiste il riscatto personale in staffetta”

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Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu confezionano una grande impresa e portano a casa una memorabile medaglia d’argento nella staffetta 4×100 metri ai Campionati Mondiali 2023 di atletica leggera in quel di Budapest. Gli azzurri hanno riportato l’Italia sul podio iridato 28 anni dopo l’ultima volta (bronzo a Goteborg nel 1995), correndo in 37″62 e cedendo solo agli imprendibili Stati Uniti di Noah Lyles e compagni.

Patta, proprio come ieri in semifinale, ha disputato una bellissima terza frazione in curva: “Non siamo una squadra, siamo fratelli. Questa medaglia vale tantissimo, probabilmente vale di più rispetto a quella di Tokyo per come siamo arrivati qui. Siamo felicissimi. Ammetto che volevamo vincere, perché quando entri in una finale vuoi sempre vincere. Comunque è una bellissima soddisfazione e devo ringraziare loro, più gli altri ragazzi che ci hanno aiutato“, racconta ai microfoni di Sky.

Debutto da sogno in staffetta ad un Mondiale Senior per Rigali, autore di una prova molto solida al lancio: “Quando gareggio, prendo sempre l’argento. Agli Italiani una volta mi ha battuto Lorenzo, due volte Marcell ed una volta Ceccarelli quest’anno. Non ho mai vinto un oro e oggi non abbiamo vinto per colpa mia, vi chiedo scusa ragazzi – scherza il bresciano – Che bello, è una soddisfazione… Non so cosa dire, ringrazio tutto il mio paese e la mia famiglia che mi carica”.

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Ultima frazione superlativa infine per Tortu, sempre più specialista della staffetta: “Ormai è diventata un’abitudine per me andare male nella gara individuale e bene con la staffetta. Detto questo, non esiste il riscatto personale quando inizi a correre per la staffetta. Marcell non ha raggiunto il suo obiettivo, io non ho raggiunto il mio, però quando corri con i tuoi compagni non ti ricordi neanche di aver fatto la gara individuale e corri solo per gli altri e per portare al traguardo il testimone il più velocemente possibile. Non corri mai da solo. Quando ho tagliato il traguardo ho sentito il cuore esplodere e ho avuto bisogno di uno di loro perché stavo andando a terra, non riuscivo a stare in piedi e a respirare. Lorenzo stava piangendo per terra, Marcell era là in fondo, l’altro era lì che non capiva dov’era ed io non ce la facevo più. La nostra forza è questa, ci prendiamo in giro e scherziamo tutto il giorno. Stiamo insieme una settimana al mese per tutto l’anno ed è stato davvero bello raggiungere questo risultato assieme“.

Foto: Lapresse

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