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Atletica, Mondiali 2023: Ingebrigtsen si riscatta, Bol spaziale, Mahuchikh batte le australiane, giavellotto indiano

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A Budapest (Ungheria) si sono conclusi i Mondiali 2023 di atletica leggera. Nell’ultima serata si sono assegnati sette titoli iridati: il norvegese Jakob Ingebrigtsen si è riscattato dopo lo smacco subito sui 1500 metri e ha trionfato sui 5000 metri, la kenyana Mary Moraa ha regalato spettacolo sugli 800 metri, la bahrainita Winfred Mutile Yavi ha conquistato l’oro dei 3000 siepi con la miglior prestazione mondiale stagionale, l’indiano Neeraj Chopra ha vinto il tiro del giavellotto dopo uno splendido duello, Mahuchikh è la reginetta del salto in alto.

L’Italia era impegnata esclusivamente nelle due staffette del miglio: la 4×400 maschile, priva di Alessandro Sibilio, ha chiuso al settimo posto nella gara vinta dagli USA; la 4×400 femminile, che ha dovuto fare a meno di Ayomide Folorunso, ha tagliato il traguardo in settima posizione nella prova in cui si è imposta l’Olanda.

La nostra Nazionale chiude con l’ottimo bottino di 4 medaglie (l’oro di Gianmarco Tamberi, gli argenti di Leonardo Fabbri nel getto del peso e della 4×100 maschile, il bronzo di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia): miglior risultato negli ultimi 22 anni e terzo riscontro nella storia, anche se purtroppo in extremis è sfuggita la top-10 nel medagliere.

RISULTATI MONDIALI ATLETICA OGGI

5000 METRI (MASCHILE)Jakob Ingebrigtsen doveva riscattarsi dopo la delusione patita sui 1500 metri, dove si era dovuto accontentare della medaglia d’argento da Campione Olimpico. Il norvegese ha saputo rispondere all’attacco dello spagnolo Mohamed Katir a metà dell’ultimo giro, si è messo in scia sul rettilineo e con grandissima fatica ha operato il sorpasso vincendo in 13:11.30, battendo l’iberico per appena quattordicesimi centesimi. Lo scandinavo ha così difeso il titolo conquistato lo scorso anno a Eugene, mentre il kenyano Jacob Krop è salito sul terzo gradino del podio in 13:12.28.

SALTO IN ALTO (FEMMINILE)Yaroslava Mahuchikh ha trionfato superando 2.01 metri al secondo tentativo e poi cercando anche un roboante 2.07, fallendo però le tre prove a disposizione. L’ucraina ha conquistato il primo titolo iridato della carriera dopo due argenti consecutivi e il bronzo delle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’australiana Eleanor Patterson ha dovuto abdicare, superando 1.99 al primo tentativo dopo essersi salvata in extremis a 1.97 e poi non riuscendo negli assalti a 2.01. Alle sue spalle la connazionale Nicola Olyslagers (1.99 alla seconda).

800 METRI (FEMMINILE) – Mary Moraa ha trionfato con il tempo di 1:56.03 (personale). La kenyana, vincitrice dell’ultima Diamond League e bronzo iridato lo scorso anno a Eugene, ha accelerato prontamente nella parte centrale del rettilineo conclusivo, riuscendo a superare sulla destra la statunitense Athing Mu. La Campionessa Olimpica di Tokyo non è riuscita a difendere il titolo iridato, andando un po’ in affanno nel finale e chiudendo al terzo posto (1:54.61), preceduta anche dalla britannica Keely Hodginkson (1:56.34) che l’aveva sorpassata a sinistra.

3000 SIEPI (FEMMINILE)Beatrice Chepkoech ha cercato di ricordare quanto fosse forte qualche anno fa, ovvero quando si laureò Campionessa del Mondo nel 2019 dopo aver siglato il record del mondo di 8:44.32. La kenyana ha forzato il ritmo a metà gara e ha sensibilmente scremato il gruppo di testa, rimanendo soltanto con la bahrainita Winfred Mutile Yavi. La 23enne ha però piazzato una micidiale accelerazione al suono della campana e ha staccato l’avversaria, trionfando con un eccellente 8:54.29 (miglior prestazione mondiale stagionale). Chepkoech ha conquistato l’argento in 8:58.98 davanti alla connazionale Faith Chepkoech (9:00.69).

TIRO DEL GIAVELLOTTO (MASCHILE)Neeraj Chopra ha trionfato da Campione Olimpico, dopo che lo scorso anno si dovette accontentare della medaglia d’argento iridata a Eugene. Il 25enne ha piazzato una splendida spallata da 88.17 metri al secondo tentativo e ha inscenato un bellissimo duello con il pakistano Arshad Nadeem, che si è avvicinato con il terzo lancio (87.82) ma non è riuscito a operare il sorpasso. Il ceco Jakub Vadlejch ha conquistato la medaglia di bronzo grazie agli 85.67 metri toccati con la quinta prova, quando ha superato il tedesco Julian Weber (85.79): la Germania chiude i Mondiali senza medaglie! Ben tre indiani in top-6, gli altri due sono Kishore Jena (quinto con 84.77) e D.P. Manu (sesto con 84.14).

4X400 (MASCHILE)Gli USA hanno dominato. Il quartetto americano ha azionato il turbo fin dall’inizio e si è imposto con un rilevante 2:57.31 (miglior prestazione mondiale stagionale): Quincy Hall ha firmato un lancio eccellente, Vernon Norwood ha ampliato le maglie, Justin Robinson e Rai Benjamin hanno condotto con autorevolezza il testimone verso il traguardo. La Francia ha scongiurato lo zero medaglie proprio in extremis: argento con il record nazionale (2:58.45) davanti a Gran Bretagna (2:58.71) e Giamaica (2:59.34). L’Italia non è mai stata in gara e ha chiuso al settimo posto con il tempo di 3:01.23 (il Botswana è stato squalificato). Ha pesato l’assenza di Alessandro Sibilio a scopo precauzionale, la formazione è stata rivisita con l’inserimento di Riccardo Meli in seconda frazione, lo spostamento di Edoardo Scotti al lancio e di Davide Re in chiusura.

4X400 (FEMMINILE)Una straripante Femke Bol ha regalato la medaglia d’oro all’Olanda. La Campionessa del Mondo dei 400 ostacoli si è inventata un’ultima frazione maiuscola, superando la giamaicana Stacey Ann Williams proprio negli ultimissimi metri e trascinando la propria Nazionale al trionfo con il tempo di 3:20.72 (miglior prestazione mondiale stagionale). Eveline Saalberg, Lieke Klaver, Cathelijn Peeters e appunto Femke Bol hanno fatto festa precedendo la Giamaica (3:20.88) e la Gran Bretagna (3:21.04). L’Italia ha concluso al settimo posto con 3:24.98, che fino a ieri sera sarebbe stato il nuovo record italiano. La nostra Nazionale ha pagato l’assenza di Ayomide Folorunso, ma Alice Mangione, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Giancarla Trevisan hanno fornito una valida prova.

Foto: Lapresse

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