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Atletica, Mondiali 2023: Lyles imperatore dei 100, Jacobs ci prova. Iapichino senza medaglia, Cheptegei al cubo, martello sorpresa

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Ricco pomeriggio a Budapest (Ungheria), dove vanno in scena i Mondiali 2023 di atletica leggera. Sono stati assegnati cinque titoli, tra cui quello dei 100 metri: la gara regina è stata vinta dallo statunitense Noah Lyles con un superbo 9.83, mentre Marcell Jacobs è stato eliminato in semifinale (10.05) al pari dell’altro americano Fred Kerley.

L’Italia sperava in una magia da parte di Larissa Iapichino nel salto in lungo, dove era una delle grandi favorite della vigilia, ma la toscana si è dovuta accontentare del quinto posto ad appena sei centimetri dalla medaglia di bronzo. Grande sorpresa nel lancio del martello, lotta tiratissima nell’eptathlon, mentre l’oro dei 10.000 metri viaggia verso l’Uganda. Di seguito i risultati della giornata odierna ai Mondiali di atletica.

RISULTATI MONDIALI ATLETICA OGGI

FINALI

100 METRI (MASCHILE) – Noah Lyles ha trionfato correndo un magistrale 9.83 (vento nullo), eguagliando la miglior prestazione mondiale stagionale. Primo sigillo iridato sulla distanza per il due volte Campione del Mondo dei 200 metri. Lo statunitense ha preceduto il botswano Letsile Tebogo e il britannico Zharnel Hughes (9.88, separati da un solo millesimo). Marcell Jacobs era stato eliminato in semifinale: il quinto posto nella prima serie con lo stagionale di 10.05 non è bastato per superare il turno, serviva correre quattro centesimi più veloce per accedere all’atto conclusivo. In semifinale era stato eliminato anche lo statunitense Fred Kerley, Campione del Mondo uscente che ha abdicato prematuramente. Clicca qui per la cronaca della gara.

SALTO IN LUNGO (FEMMINILE) – L’Italia ha voluto sognare in grande con Larissa Iapichino, che era reduce da tre vittorie in Diamond League. La 21enne toscana, figlia di Fiona May, ha trovato il lampo soltanto all’ultimo tentativo ed è atterrata a 6.82 metri, fermandosi ad appena sei centimetri dalla medaglia di bronzo finita al collo della rumena Alina Rotaru-Kottmann (6.88). Argento per la statunitense Tara Davis-Woodhall (6.91), mentre la serba Ivana Vuleta ha conquistato il suo primo titolo iridato all’aperto con la miglior prestazione mondiale stagionale di 7.14 metri. Clicca qui per la cronaca della gara.

10.000 METRI (MASCHILE) – Yeman Crippa non è purtroppo mai stato in gara. Il Campione d’Europa ha concluso al dodicesimo posto con il tempo di 28:16.40. Il trentino ha palesato la propria amarezza e ha annunciato quali saranno i suoi piani per la prossima stagione: Maratona alle Olimpiadi di Parigi 2024, 10.000 metri e mezza maratona agli Europei di Roma. L’ugandese Joshua Cheptegei ha vinto con una splendida rasoiata nel finale: il Campione Olimpico dei 5000 metri ha conquistato il terzo titolo iridato consecutivo su questa distanza. Alle sue spalle il kenyano Daniel Simiu Ebenyo (27:52.60), che negli ultimi metri ha superato lo stanchissimo etiope Selemon Barega (27:52.72). Clicca qui per la cronaca della gara.

LANCIO DEL MARTELLO (MASCHILE) – Verdetto a sorpresa e totalmente fuori pronostico. Clamorosa vittoria del canadese Ethan Katzberg, non di certo il favorito della vigilia: baffo, capelli lunghi, fisico smilzo rispetto ai colossi tipici della specialità. Il nordamericano si è inventato il colpaccio al quinto tentativo, spedendo l’attrezzo a 81.25 metri e realizzando il record nazionale. Il 21enne aveva vinto una gara in contesto di Diamond League lo scorso 9 giugno (77.93 a Parigi) e lo scorso anno era stato secondo ai Giochi del Commonwealth, ma prima di questo weekend era sempre rimasto sotto i 78 metri. Oggi ha invece piazzato la bordata che ha tramortito il polacco Wojciech Nowicki (81.02, Campione Olimpico e d’Europa), l’ungherese Bence Halasz (80.82, attesissimo dal pubblico nel giorno di festa nazionale) e il polacco Pawel Fajdek (80.00, ha abdicato dopo cinque titoli consecutivi), ovvero gli uomini più accreditati fino a ieri mattina.

EPTATHLON – Epilogo estremamente palpitante e avvincente. Katarina Johnson-Thompson e Anna Hall danno vita a un avvincente 800 metri finale, che ha incoronato la nuova Reginetta della specialità multipla. La statunitense attacca a spron battuto e la britannica risponde alla distanza, le due si sorpassano e controsorpassano più volte nella proiezione finale di punteggio. Nel finale Johnson-Thompson reagisce e conquista la medaglia d’oro con 6.740 punti contro i 6.720 dell’americana. L’olandese Anouk Vetter completa il podio (6.501) precedendo l’ungherese Xenia Krizsan (6.479). La 30enne di Liverpool torna sul trono iridato dopo aver già trionfato a Doha nel 2019, sfruttando anche l’assenza della belga Nafissatou Thiam.

SEMIFINALI

1500 METRI (FEMMINILE) – La kenyana Faith Kipyegon è la grande favorita per la conquista del titolo e la primatista mondiale si fa vedere in batteria con il crono di 3:55.14, lasciandosi alle spalle l’etiope Diribe Welteji (3:55.18), l’olandese Sifan Hassan (3:55.48, reduce dalla caduta sul rettilineo finale dei 10.000 metri), le britanniche Laura Muir (3:56.36) e Katie Snowden (3:56.72) e l’australiana Jessica Hull (3:57.85). Ludovica Cavalli conquista una splendida finale con il sesto posto nella prima semifinale, firmando il personale di 4:02.83 nella serie vinta dalla kenyana Nelly Chepchirchir (4:02.14) davanti all’etiope Birke Haylom (4:02.46). Gaia Sabbatini è stata eliminata: non è riuscita a tenere il gruppo delle migliore nella seconda semifinale e poi si è ritirata. Clicca qui per la cronaca della gara.

1500 METRI (MASCHILE) – Spicca l’eliminazione dello spagnolo Mohamed Katir, tra i grandi favoriti della vigilia e soltanto decimo nella prima semifinale (3:33.56). Il miglior crono porta la firma dello statunitense Yared Nuguse (3:32.69) davanti al kenyano Abel Kipsang (3:32.72) e all’olandese Niels Laros (3:32.74, record nazionale), ma il favorito per il titolo resta il norvegese Jakob Ingebrigtsen, che vince la sua semifinale in 3:34.98 davanti al britannico Josh Kerr (3:35.14) e allo statunitense Cole Hocker (3:35.23). Il nostro Pietro Arese sigla il personale (3:33.11), ma è ottavo nella prima semifinale e resta fuori dalla finale.

Foto: Lapresse

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