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Atletica, i Mondiali si chiudono con la maratona e le 4×400. Tante stelle in serata

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Si chiude un Mondiale che si farà ricordare! Sulle rive del Danubio sono stati dieci giorni di grandi emozioni, sono arrivate conferme dall’atletica italiana, risultati straordinari e grandi gare a livello globale e non è ancora finita perché oggi si assegnano gli ultimi otto titoli iridati e l’Italia c’è sia nella maratona, sia nelle due staffette 4×400 dove l’obiettivo medaglia è francamente complicato.

Si parte con la maratona maschile per le strade del centro di Budapest. L’Italia prova ad essere protagonista con un tris di atleti di ottimo livello, Daniele Meucci, Yohannes Chiappinelli ed Eyob Faniel, mentre il quarto, Iliass Aouani, ha solo rimandato la sua presenza in una grande manifestazione. Tamirat Tola, detentore del titolo mondiale e del record dei campionati con 2h05’36” ha tutte le intenzioni di concedere il bis. Ha preparato alla grande questo appuntamento e difficile sbaglia quando si prefigge un obiettivo importante. La concorrenza maggiore potrebbe trovarla proprio in casa, visto che quello etiope è un team di altissimo livello, con Tsegaye Getachew, Chalu Deso, Leul Gebresilase e Milkesa Mengesha. L’eterno rivale Kenya potrà contare su atleti altrettanto qualificati come Titus Kipruto, Timothy Kiplagat e Joshua Belet. Tra i grandi protagonisti annunciati della gara iridata c’è l’olandese argento olimpico Abdi Nageeye, ma attenzione anche al tris giapponese con Nishiyama, Sonota e Yamashita.

La serata inizierà con il salto in alto donne. Non ci sono azzurre al via e la gara si preannuncia tirastissima. La migliore finora in stagione è stata la australiana Nicola Olyslagers, ma per l’oro non si può prescindere dalla ucraina Yaroslava Mahuchikh, meno brillante in qualche frangente quest’anno, e dalla ritrovata campionessa del mondo, l’australiana Eleanor Patterson, reduce da una frattura a un piede. Non hanno rubato l’occhio in qualificazione la terza ucraina, Iryna Gerashchenko, la statunitense Morgan Lake e la giovane figlia d’arte  Angelina Topic, ma oggi è un altro giorno.

Niente azzurri anche nel giavellotto maschile, gara che si preannuncia non di livello eccelso ma qualche buon interprete c’è. Guardando le qualificazioni i favoriti potrebbero essere l’indiano Chopra e il pakistano Nadeem in una sorta di derby che siamo abituati a vedere più sui campi di hockey prato. Gli outsider sono il world leader Jakub Vadlejch, il tedesco campione europeo Julian Weber e il finlandese Helander. Eliminato in qualificazione il campione uscente Peeters.

La rinuncia del campione olimpico e primatista mondiale ugandese Joshua Cheptegei può spianare la strada per il trionfo iridato a Jakob Ingebrigtsen dopo la delusione dei 1500. Il norvegese dovrà fare attenzione all’altro ugandese Oscar Chelimo. Un solo keniano al via,  Jacob Krop (argento in carica), mentre gli etiopi sono tre, tutti forti, Hagos Gebrhiwet, Berihu Aregawi (leader mondiale stagionale) e Yomif Kejelcha. Attenzione anche al guatemalteco Luis Grijalva e allo spagnolo Katir.

Che battaglia tra Gran Bretagna, Usa e Africa nella finale degli 800! Il contingente statunitense è il più numero sono con Rogers e Mu che possono dire la loro per la medaglia e l’outsider Akins, Reekie e Hodgkinson vogliono portare in alto la Gran Bretagna e hanno le armi per farlo, mentre il contingente africano è rappresentato dalla keniana Moraa e l’ugandese Nakaayi.

Non c’è al via la campionessa in carica dei 3000 siepi donne, la kazaka di origini keniane Norah Jeruto Tanui, i favori del pronostico sono per le altre due star in attività, Beatrice Chepkoech (Kenya, primatista mondiale) e e l’olimpionica ugandese Peruth Chemutai. Possono dire la loro due giovanissime, l’altra keniana Jackline Chepkoech, vent’anni da compiere, la 18enne etiope Sembo Almayew, oppure la terza keniana Faith Cherotich, l’altra etiope Abebe, la bahrainita Yavi, le europee Finot, Mismas e l’oro continentale Gega.

Grande battaglia nella 4×400 maschile. Trinidad & Tobago e le  Bahamas sono le uniche nazionali ad aver sconfitto gli Usa, che dai Giochi di Atene al Mondiale di Eugene hanno sempre vinto l’oro, ben dodici volte ma nessuna delle due sarà al via oggi. L’alternativa agli States è la Giamaica del nuovo campione mondiale Watson. Per la medaglia in corsa la Gran Bretagna sospinta dall’argento individuale Hudson-Smith, l’India che ha impressionato ieri in batteria, il compattissimo Botswana e, perchè no, anche un’Italia che deve fare i conti con qualche acciacco di troppo ma ha già fatto benissimo a centrare la finale.  

Nella 4×400 donne le statunitensi, vincitrici da tre edizioni e di sette delle ultime otto finali, non potranno allungare la striscia perchè squalificate in semifinale.  I favori del pronostico passano nelle mani della galvanizzata Giamaica, che si presenta con un bronzo e un argento a Doha e Eugene. Attenzione all’Olanda di Bol e Klaver, al Belgio, alla Gran Bretagna e al Canada che ieri ha impressionato in batteria. L’Italia che ieri ha migliorato il record nazionale, può ben figurare se sarà rimasta un po’ di benzina in corpo alle protagoniste.

Foto: FIDAL/Colombo

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