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Atletica, niente medaglia per Larissa Iapichino ai Mondiali: il podio era a 6 cm

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Larissa Iapichino

Larissa Iapichino si era presentata tra le grandi favorite per la vittoria nel salto in lungo ai Mondiali 2023 di atletica leggera, dopo aver vinto tre tappe consecutive di Diamond League e la medaglia d’oro agli Europei Under 23 nel corso di una stagione decisamente rimarchevole. La giovane toscana, che in inverno si era messa al collo l’argento agli Europei Indoor, si era spinta molto lontano a livello tecnico, con un 6.95 all’aperto e un 6.97 in sala. A Budapest c’erano tutte le carte in regola per sognare un posto sul podio, vista la nuova dimensione internazionale in cui si è perfettamente calata la figlia di Fiona May, allenata da papà Gianni.

Larissa Iapichino ha faticato a trovare il giusto feeling con la pedana della capitale ungherese: nullo in apertura, poi un discreto 6.73 con 0,6 m/s di vento contrario, un altro nullo, un 6.17 (0,3 m/s di brezza alle spalle) e ancora un nullo. Prima dell’ultimo tentativo l’azzurra occupava la sesta posizione e serviva una zampata degna del suo talento, proprio come aveva fatto un mesetto fa a Montecarlo, quando all’assalto finale era riuscita a superare Ivana Vuleta vincendo nel Principato. La 21enne aveva bisogno di un 6.85 per portarsi in zona medaglia, lascia 10 centimetri all’asse di battuta e atterra a 6.82 (0,8 m/s di vento a favore). Il sogno era lì, a un passo, a una misura ampiamente nelle sue corde.

L’azzurra ha confessato di avere sbagliato ai microfoni della Rai, manifestando una certa delusione: “Mi sono gettata la zappa sui piedi da sola e ho gestito male la gara, potevo sbagliare qualcosa gara quest’anno e ho sbagliato proprio questa. All’ultimo salto ho trovato la scossa ma troppo tardi, l’avessi trovata prima avrei potuto aggiustare qualcosa”. Ci sarà da lavorare ancora su rincorsa e stacco, ma soprattutto sulla tenuta mentale in un evento di primo piano. La nostra portacolori dovrà prendere questa uscita come un primo esame tra le grandi e sfruttare questa esperienza in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove avrà tutti i mezzi per firmare una magia.

Larissa Iapichino, che ripercorre le orme della mamma (due volte Campionessa del Mondo e altre due volte sul podio, proprio a Budapest siglò il record italiano di 7.11 in occasione degli Europei 1998), ha chiuso al quinto posto, a due centimetri dalla nigeriana Ese Brume (bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e argento lo scorso anno a Eugene) e a sei centimetri dalla rumena Alina Rotaru-Kottmann, che con un balzo finale da 6.88 (+1,6 m/s) è riuscita a operare il sorpasso e a meritarsi il bronzo. Argento al collo della statunitense Tara Davis-Woodhall (6.91).

La serba Ivana Vuleta si è laureata Campionessa del Mondo, con un superbo volo da 7.14 metri al quinto tentativo, quando ha rinforzato la propria leadership dopo il 7.05 piazzato alla seconda prova. Si tratta della miglior prestazione mondiale stagionale. La 33enne serba ha finalmente trionfato in ambito iridato dopo dopo due bronzi (2013 e 2015), a cui in passato si erano aggiunti il bronzo alle Olimpiadi di Rio 2016, due trionfi ai Mondiali Indoor e due sigilli agli Europei all’aperto.

Foto: Colombo/FIDAL

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