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Atletica, Noah Lyles batterà Usain Bolt? Stasera la Finale dei 200, caccia al record del mondo: annunciato un 19.10

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Noah Lyles

Noah Lyles ha promesso fuoco e fiamme in vista della Finale dei 200 metri ai Mondiali 2023 di atletica leggera. Il fuoriclasse statunitense aveva annunciato un paio di settimane fa che avrebbe corso in 19.10 a Budapest, migliorando così di nove centesimi il record del mondo che Usain Bolt detiene dal 20 agosto 2009. L’americano ha conquistato la medaglia d’oro sui 100 metri con un eccellente 9.83 e questa sera (ore 21.50) si presenterà in pista con il chiaro intento di mettere le mani sul terzo titolo iridato consecutivo sul mezzo giro di pista.

Il 26enne è indubbiamente il grande favorito della vigilia, ma non si accontenterà di vincere nella capitale ungherese. Vorrà superarsi e punta a scrivere una pagina di storia assoluta di questo sport. Noah Lyles scatterà in corsi 6 e spingerà a tutta fin dall’inizio, anche perché per battere l’iconico crono del giamaicano dovrà abbassare di tredici centesimi il proprio personale, ovvero quel 19.31 siglato lo scorso anno in occasione del trionfo di Eugene.

L’attuale principe della velocità, bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 in questa specialità, si è già espresso su tempi eccellenti in questa stagione, vincendo la tappa di Diamond League a Londra con un superbo 19.47 e battendo in quell’occasione per tre centesimi il botswano Letsile Tebogo. Il nativo di Gainesville è al momento il terzo uomo più veloce della storia sui 200 metri, alle spalle esclusivamente di Usain Bolt e dell’altro giamaicano Yohan Blake (19.26 nel 2011), e il 19.47 di un mesetto fa è il decimo tempo all-time. Tra l’altro la doppietta 100-200 nella stessa edizione dei Mondiali non riesce da Pechino 2015 per mano proprio del Fulmine.

C’è tanta carne al fuoco per una Finale che si preannuncia davvero imperdibile e che è una delle più attese della seconda parte dei Mondiali. Il rivale più accreditato è il già citato Tebogo (19.50 a Londra, attenzione però alla scomoda corsia 9), ma ci proveranno anche lo statunitense Erriyon Knighton (19.72, corsia 8) e al britannico Zharnel Hughes (19.73 a Londra, a un solo centesimo dal record europeo di Pietro Mennea, oggi in corsia 4). Da non sottovalutare l’altro americano Kenneth Bednarek (corsia 7), completano il quadro il dominicano Alexander Ogando (corsia 5), il liberiano Joseph Fahnbulleh (corsia 2) e il giamaicano Andrew Hudson (corsia 1), che è stato ripescato perché ieri ha corso con un pezzo di vetro nell’occhio dopo l’incidente tra vetture elettriche al di fuori dello stadio.

Foto: Lapresse

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