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Atletica, orgogliosi di voi! Rigali, Jacobs, Patta e Tortu sono argento nella 4×100, 40 anni dopo Mennea! USA imbattibili

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Stiamo vivendo un sogno, quello dell’Italia che corre veloce come un fulmine, che saetta in campo internazionale, che tiene il passo delle grandi potenze, che detta legge ai piani alti dello sprint. Campioni Olimpici a Tokyo 2020, vice campioni del mondo a Budapest 2023. La nostra Nazionale l’ha combinata grossa ancora una volta dopo l’apoteosi surreale dei Giochi e ha conquistato una medaglia d’argento straripante, fragorosa, dolcissima ai Mondiali 2023 di atletica leggera.

Dopo due anni estremamente complicati, dopo non avere disputato finali internazionali nella passata stagione agonistica, dopo aver dovuto ricorrere alle prestazioni cronometriche per qualificarsi alla rassegna iridata (38.04 a Grosseto un mesetto fa), l’Italia riemerge dalle proprie ceneri e ribadisce che il tripudio a cinque cerchi non era affatto casuale, ma frutto di un movimento in rigogliosa salute in un terreno che fino a pochi anni fa ci era completamente alieno.

L’Italia ha concluso al secondo posto in una finale di altissimo livello, con il notevole tempo di 37.62: tre centesimi meglio rispetto a quanto fatto in batteria (dove i ragazzi di Antonio La Torre e Filippo Di Mulo erano stati i migliori), secondo tempo della storia tricolore a 12 centesimi dal record nazionale siglato due anni fa nella capitale giapponese. Roberto Rigali, l’uomo nuovo di questo gruppo, ha detto ancora la sua e ha consegnato un superlativo testimone a Marcell Jacobs. Il Campione Olimpico della 4×100 ha lottato spalla a spalla con il suo grande rivale Fred Kerley, ha ribadito di essere in un notevole crescendo di forma e ha spedito l’Italia ai vertici: a metà gara il Bel Paese è in piena lotta per il podio.

Lorenzo Patta, ormai spostato in terza frazione e sempre più convincente in curva, legge benissimo un fondamentale assai complicato e questa volta il passaggio del bastoncino con Filippo Tortu è encomiabile. Il velocista brianzolo è sulla stessa linea di Giamaica e USA, liquida Rohan Watson e si sogna una magia iperuranica visto che in corsia 8 Noah Lyles è imballato dopo un cambio da brividi con Brandon Carnes. Il Campione del Mondo di 100 e 200 metri riemerge nel finale e gli americani trionfano in 37.38, per il 26enne arriva la tripletta che mancava dai tempi di Usain Bolt.

L’Italia torna sul secondo gradino del podio iridato con la staffetta veloce a distanza di quarant’anni da Helsinki 1983 quando Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni e Pietro Mennea conquistarono l’argento alle spalle degli USA di Calvin Smith e Carl Lewis. Nel mezzo il bronzo del 1995 con Giovanni Puggioni, Ezio Madonia, Angelo Cipolloni, Sandro Floris. Medaglia di bronzo per la Giamaica (37.76) di Ackeem Blake, Oblique Seville, Ryiem Forde, Rohan Watson. La Gran Bretagna di Jeremiah Azu, Zharnel Hughes, Adam Gemili ed Eugene Amo-Dadzie resta giù dal podio (37.80), precedendo il Giappone di Abdul Hakim Sani Brown (37.83), la Francia (38.06). Il Sudafrica di Akani Simbine non ha terminato la prova, il Brasile è stato squalificato.

Foto: Lapresse

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