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Atletica, quali saranno le avversarie di Larissa Iapichino nel salto in lungo ai Mondiali: palmares e ranking stagionale

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Larissa Iapichino si presenta al via della gara del salto in lungo del Mondiale di Budapest con ottime credenziali ma le favorite per l’oro sono tante e l’azzurra non si presenta al via con la migliore prestazione stagionale, nonostante i tre successi nella Diamond League che l’hanno proiettata di diritto tra le grandi favorite per la conquista quantomeno di un posto sul podio.

L’impressione, dando un’occhiata in giro, è che all’azzurra per conquistare una medaglia, serva assolutamente migliorare il primato personale che attualmente è di 6.97 indoor. La figlia d’arte della due volte campionessa mondiale Fiona May ha conquistato in stagione l’argento agli Europei indoor di Istanbul facendosi trovare pronta al momento giusto e ha tenuto una continuità ad altissimo livello per tutta la stagione. Un aspetto che lascia ben sperare in vista della gara più importante dell’estate.

Tra le avversarie, a Budapest, Larissa Iapichino non troverà la più forte e pericolosa, la tedesca Mihaila Mihambo, campionessa di tutto, che è alle prese con un serio infortunio che non le permetterà di essere presente alla gara più attesa dell’anno.

Tra le più attese c’è la giamaicana 21enne, prima delle classe nel ranking stagionale, Ackelia Smith che è atterrata a 7.08. Dalla Germania arriva comunque un pericolo per l’azzurra, la tedesca Assani (un mese più giovane di Larissa) che quest’anno ha saltato 6.91 e la 22enne statunitense Jasmine Moore che ha fatto segnare 6.88. Tra coloro che hanno superato i sette metri e dunque potrebbero rifarlo c’è la statunitense Tara Davis-Woodhall (7,07 a inizio maggio) e la campionessa europea indoor di Istanbul, la britannica Jazmin Sawyers che ha raggiunto quota 7.00 metri indoor ma all’aperto non è andata oltre i 6.57.

Da non sottovalutare assolutamente le serba Ivana Vuleta-Spanovic, atleta di grande esperienza e in grado di piazzare la zampata al momento giusto (6.86 all’aperto in stagione) e Milica Gardasevic che ha raggiunto 6.91, così come l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, che quest’anno si è fermata a 6.59 ma che quando arriva la grande manifestazione riesce sempre a trovare il mood giusto.

Le outsider di lusso potrebbero essere la nigeriana Ese Brume (sempre a podio da Doha a Eugene, passando per le Olimpiadi), 6.81 in stagione, l’australiana Brooke Buschkuhel-Stratton, che ha raggiunto in stagione 6.77, e le altre atlete recentemente oltre i 6.90 come la statunitense Quanesha Burks (6.98 quest’anno), la giapponese Sumire Hata (6.97), la burundiana Marthe Koala (6.94) e la romena Alina Rotaru-Kollmann (6.96).

Foto: Grana/FIDAL

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