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ATP Cincinnati, eliminazioni eccellenti e infortuni: Jannik Sinner non l’unica ‘vittima’ della sequenza Canada-USA
Questione di tempi e di richieste. Una situazione abbastanza complicata quella che organizzatori del tennis mondiale e giocatori devono affrontare. Difficile trovare una sintesi tra esigenze economiche e quelle dei primattori del campo. Quanto sta accadendo nel corso della trasferta nordamericana invita a una riflessione sul fatto che ormai la gestione del programma obblighi spesso i tennisti a fare i salti mortali e la soluzione adottata a Indian Wells e Miami, per fare un esempio, di un 1000 simile alla Slam, per numero di giorni e recupero, forse è l’unica davvero sensata.
Questo lo si evidenzia per quanto sta accadendo a Cincinnati, dove nella giornata di ieri i ritiri sono stati ben tre: Holger Rune, Alejandro Davidovich Fokina e Nicolas Jarry. A queste uscite di scena, vanno aggiunte quelle di altri tennisti di grande levatura, oltre a Rune (testa di serie n.6). E l’elenco prevede:
[5] Casper Ruud
[7] Andrey Rublev
[8] Jannik Sinner
[12] Felix Auger-Aliassime
[13] Cameron Norrie
[15] Borna Coric
Certo, in questi ko vi rientra sicuramente un periodo molto negativo, considerando soprattutto Auger-Aliassime o il vincitore del 1000 dell’Ohio del 2022 (Coric), ma è altrettanto evidente che la sconfitta di Sinner e le eliminazioni degli altri due semifinali in Canada (Davidovick Fokina e de Minaur) fanno capire che ormai questa “moria” possa diventare una vera e propria consuetudine.
In casa Italia, si parla dei limiti di Jannik, ma probabilmente è il sistema stesso ad averne nel modo in cui trovare un compromesso tra questioni di diritti televisivi e la salvaguardia dell’atleta. “Non possiamo prevedere il tempo ma forse dovremmo concentrarci maggiormente sulla salute dei giocatori perché dobbiamo competere ogni settimana. Il tour è così intenso con i viaggi e gli sforzi sul campo e in allenamento, sarebbe bello in futuro avere sempre un paio di giorni pieni di calma senza lavorare fra un torneo e l’altro, soprattutto ragionando sul prossimo anno quando ci saranno sempre più tornei obbligatori e tornei più lunghi“, le parole della n.1 del mondo Iga Swiatek, su una questione che si lega a quanto accaduto a Montreal (Canada), con seconda semifinale e Finale nello stesso giorno, dovendo poi giocare dopo pochi giorni negli States per obblighi contrattuali.
Foto: LaPresse