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ATP Toronto 2023, Jannik Sinner: “Mi sento bene mentalmente, con Paul sarà partita dura”
Un’altra grande semifinale per Jannik Sinner. Il tennista altoatesino è tra i migliori quattro del Masters1000 di Toronto, battendo in tre set Gael Monfils; al penultimo atto non ci sarà Carlos Alcaraz, ma Tommy Paul, autore di una partita da dieci e lode per poter battere il numero uno al mondo. Una situazione che lo pone ora come il favorito del torneo dopo il contemporaneo ko di Daniil Medvedev, ma l’altoatesino non si siede sugli allori.
“Domani avrò dei problemi diversi rispetto a oggi – ha affermato Jannik nella conferenza stampa post partita – poiché ci sarà un avversario differente. Tommy Paul ha battuto Alcaraz, il numero uno al mondo, quindi sarà una partita davvero dura. Sono comunque felice di essere arrivato a questo punto del torneo“.
Sinner ripercorre la partita vinta con Monfils: “Con lui non sai mai cosa succederà. Devi sempre spingere e bene, perché sai che si difende ottimamente. Forse oggi sarei potuto andare di più a rete, ma non è facile per la sua abilità a tirare dei gran passanti, è pur sempre un giocatore con un passato da top 10“. Poi una considerazione personale: “Non lo conosco molto bene, ma Gael è un personaggio speciale per il tennis, è bello rivederlo. Il pubblico lo ama, è bello vedere che può ancora giocare a questi livelli visto il tempo passato fuori per infortunio, sono felice che sia tornato“.
Passaggio anche sulla componente mentale, con il rapporto con il supercoach Darren Cahill: “Il rapporto con noi va molto bene, è uno dei migliori al mondo, averlo nel mio team è bello, la combo con lui e Vagnozzi va molto bene. Abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dal campo, mi insegna anche a giocare a golf“. E Sinner svela anche un piccolo segreto: “Gli ho chiesto di spingermi anche vocalmente: non dico che avessi il tifo contro oggi, ma di sicuro gli spettatori erano più schierati dalla parte di Monfils, e chi ti è vicino deve farsi sentire ancor di più in questo momento“.
Chiusura sull’atteggiamento mentale da tenere in campo, ora componente ancor più fondamentale visto il ruolo da favorito: “La componente mentale è la più importante del gioco. Quest’anno ho compiuto degli errori da questo punto di vista, come al Roland Garros. Ma ho imparato qualcosa dagli errori, mi sento bene adesso. Posso ancora migliorare, si impara anche in allenamento. Si può sempre fare qualcosa di più“.
Foto: LaPresse