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Basket, cosa deve fare l’Italia ai Mondiali per provare a battere la Serbia

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Credit Ciamillo

Belgrado, Berlino ed ora si spera Manila. Per la terza volta negli ultimi tre anni il futuro dell’Italbasket passa da una sfida con la Serbia. L’impresa nel Preolimpico, poi il capolavoro dello scorso anno negli ottavi degli Europei ed ora il match decisivo per continuare il cammino ai Mondiali.

Non c’è un domani per la squadra di Pozzecco, che non può permettersi una sconfitta se vuole proseguire il suo cammino iridato. Con una vittoria le possibilità di raggiungere i quarti di finale aumenterebbe notevolmente, mentre con un ko l’entrata tra le prime otto diventerebbe molto ma molto piccola e solo una vittoria del Porto Rico contro la Repubblica Dominicana terrebbe accese le speranze.

Battere questa Serbia non sarà assolutamente facile, visto che Bogdanovic e compagni si presentano nella seconda fase forti di tre vittorie. Non è stato un primo girone impossibile per la squadra di Pesic, ma la facilità con cui ha battuto Cina, Porto Rico e Sud Sudan ha sicuramente impressionato, superando anche per due volte quota 100 punti. Un attacco decisamente esplosivo (Bogdanovic e Jovic su tutti) e dunque un compito arduo per una difesa azzurra che dovrà essere perfetta: Tonut e Pajola pronti alle missioni speciali, come anche quella di Nicolò Melli sotto canestro con Nikola Milutinov.

Senza alcun dubbio, però, le speranze di vittoria dell’Italia passano dal tiro da tre punti. Due prestazioni disastrose con Angola e Repubblica Dominicana, poi una leggera ripresa contro le Filippine. La percentuale dall’arco sarà determinante per la squadra di Pozzecco, che al momento occupa la ventinovesima posizione su trentadue squadre nella classifica della percentuale di realizzazione da tre punti. 

Gli azzurri stanno faticando terribilmente da dietro l’arco, anche tiratori eccelsi come Simone Fontecchio e Gigi Datome hanno sbagliato conclusioni piedi per terra in solitaria. Nonostante tutte queste difficoltà, Pozzecco non cambierà certamente il gioco della sua Italia, che resterà sempre quella vista in questi ultimi anni e anche in questa estate con le sette vittorie in altrettanti amichevoli.

Un’Italia che avrà bisogno veramente di tutti. Il pensiero va ad un Achille Polonara finora un po’ sottotono, ma che nelle precedenti sfide contro la Serbia è sempre stato un fattore importante. Marco Spissu ha ritrovato le sue triple con le Filippine e poi c’è l’esuberanza fisica di uno Stefano Tonut sempre molto presente in questi Mondiali. Dalla panchina capitan Gigi Datome vuole essere protagonista e poi c’è un Pippo Ricci tutto cuore e grinta.

Italia-Serbia il terzo atto, sperando possa risolversi come nelle prime due occasioni. Una nuova impresa per continuare a sognare e per non terminare con anticipo il Mondiale.

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