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Basket: Italia e Cina in campo per la finale della Trentino Cup 2023

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Achille Polonara

La due giorni della BLM Group Arena, per l’Italia, si chiude con il confronto contro la Cina. Dopo la complicatissima vittoria sulla Turchia, arrivano così gli asiatici allenati da Sasha Djordjevic, uno che il nostro Paese lo comprende e conosce molto bene, visti i trascorsi sia da giocatore che da allenatore.

Per gli azzurri di Gianmarco Pozzecco, come si diceva, l’approdo è legato a una sfida, quella con i turchi, che ha riservato mille emozioni, a volte anche distrazioni, l’assurdo tiro di Kabaca da sotto il proprio canestro per l’overtime, la rimonta dopo il -5 dell’overtime. Ovviamente non la miglior versione dell’Italia, ma già si vedono i tratti tipici di una squadra del Poz, primo fra tutti la capacità di crederci sempre.

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Dall’altra parte, la Cina ha regolato Capo Verde che, a parte Walter Tavares (abbastanza in ombra, per la verità), non ha un tasso offensivo particolarmente elevato, o almeno questa è la versione che si è presentata a Trento. Quanto ai cinesi, nessun reale protagonista più degli altri, ma tanta sostanza in attesa del debutto di Kyle Anderson (o, per dirla come si abitueranno le grafiche internazionali, Li Kai’er).

Un giocatore che sta ricevendo attenzioni è Zeng Fanbo, un classe 2003 che inizialmente si sarebbe dovuto accasare a Gonzaga (NCAA), poi è andato ai G League Ignite (l’unica squadra non affiliata a una franchigia), quindi è finito ai Beijing Ducks. L’unico altro che gioca all’estero è Qi Zhou, di stanza a Melbourne, in Australia. Per la maggior parte il gruppo è composto da giocatori dal 1997 in avanti; una specie di missione futuro, quella impostata.

Credit: Ciamillo

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