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Basket, la Francia può battere gli USA ai Mondiali di basket? I transalpini puntano anche all’oro olimpico…

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Rudy Gobert

Un bronzo mondiale, un argento olimpico, un’altra finale europea: negli ultimi quattro anni tanto è capitato alla Francia, una delle selezioni che si è imposta per forza, livello dei suoi giocatori NBA e anche guida tecnica, perché Vincent Collet ha dimostrato ampiamente di avere il manico perfetto per la sua selezione. Stavolta, però, dalle parti della Tour Eiffel si vuole iniziare a sognare per qualcosa in più.

Vale la pena innanzitutto partire dall’attualità: il team francese inizierà la propria rassegna iridata contro Canada, Lettonia (senza Kristaps Porzingis) e Libano, nel girone H. Il raggruppamento s’incrocerà con quello G, composto da Spagna, Costa d’Avorio, Iran e Brasile e, dunque, con iberici e sudamericani favoriti per incrociarsi con transalpini e, presumibilmente, canadesi.

Nella sostanza, nessun “rischio” di affrontare Team USA almeno fino alle semifinali. Ed è proprio questo l’argomento: può la Francia battere gli uomini di Steve Kerr? Per quanto visto negli ultimi quattro anni, con le vittorie ai quarti del 2019 e nella prima partita delle Olimpiadi di Tokyo, nonché nella persa, ma combattutissima finale, la risposta è che, teoricamente, può.

Questo sebbene i percorsi delle due squadre, nell’avvicinamento, siano stati diversi: gli States hanno vinto tutte le cinque partite di preparazione, mentre per la Francia il record è di 6-1, “sporcato” dall’ultima partita, quella persa contro l’Australia a Tokyo. Il percorso rimane di spicco, e sono le due vittorie sulla Lituania a convincere che ci sia del buono in una selezione che pure manca di qualcuno.

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Quel qualcuno, chiaramente, si chiama Victor Wembanyama: la prima scelta all’ultimo draft NBA (con tam tam mediatico molto raramente visto prima d’ora), infatti, ha effettuato una scelta che non è inusuale, anzi, e cioè quella di prendersi l’estate per prepararsi all’appuntamento oltreoceano. Niente paura: il pacchetto lunghi transalpino è comunque di prima fascia, e non solo per la presenza di Rudy Gobert, vista anche la presenza di Matthias Lessort e quella di uno dei personaggi più controversi, dopo le spiacevoli vicende di Eurolega, del basket continentale: Guerschon Yabusele. Si può dire che, per certi versi, il pacchetto lunghi transalpino sia tra i pochissimi a poter legittimamente competere con quello di Team USA. Nondimeno, anche nel reparto esterni il mix di stelle conclamate di Eurolega (Nando De Colo) e giocatori di lungo corso NBA (Evan Fournier e Nicolas Batum, con quest’ultimo che si ritirerà dopo le Olimpiadi di casa) può creare decisi problemi alla difesa USA.

Il vero obiettivo della Francia, però, è Parigi 2024. E qui la competizione con USA Basketball, intesa nel puro senso federale, è completa, perché c’è in ballo la questione di Joel Embiid. Il centro, che è nato in Camerun, ha addirittura tre passaporti: quello del Paese natale, quello americano e quello francese. In sostanza, può giocare sia per gli States che per la Francia. In quest’estate (Trust) “The Process” ha preferito passare la mano, ma sarà chiaramente molto conteso in vista delle Olimpiadi. E la sua presenza all’interno di Team USA o della Francia può spostare decisamente gli equilibri da una parte o dall’altra: significherebbe, in sostanza, capire in modo più netto se quel sogno d’oro paventato dall’Equipe sia o meno possibile.

Foto: LaPresse

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