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Basket, la Serbia ai raggi X. Assenze di peso come Jokic, ma resta una squadra che può far male all’Italia

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Un girone sicuramente abbordabile, ma anche tre convincenti e nette vittorie. Con queste premesse la Serbia si presenta alla seconda fase del Mondiale di basket. In rapida successione la squadra di Pesic ha demolito Cina, Porto Rico e Sud Sudan e adesso attende l’Italia in un match che vale tantissimo in ottica quarti di finale. Per gli azzurri è una sfida senza ritorno, mentre per i serbi è l’occasione di mettersi comodamente tra le prime otto della rassegna iridata.

Rispetto alle precedenti sfide al Preolimpico e all’Europeo, quella che l’Italia andrà ad affrontare sarà una Serbia nuovamente diversa. Manca sicuramente la grande stella, che porta il nome di Nikola Jokic, ma quello di Pesic resta un gruppo molto forte e che può davvero far male agli azzurri. Sicuramente il campione NBA con i Denver Nuggets avrebbe dato una dimensione diversa a questa Serbia, rendendola probabilmente anche una delle principali favorite, ma non mancano i giocatori di alto livello.

A prendersi la squadra sulle spalle è stato finora Bogdan Bogdanovic, che sta viaggiando a diciotto punti di media a partita. Un giocatore che non ha mai avuto paura di farsi carico delle responsabilità, soprattutto in attacco, dove può essere pericoloso sia dall’arco sia con la palla in mano.

Chi fa molta paura, vista la struttura fisica dell’Italia, è Nikola Milutinov, giocatore che gli azzurri conoscono benissimo visto che è da molti anni uno dei migliori lunghi dell’Eurolega. In questo momento viaggia in doppia doppia al Mondiale con oltre tredici punti e dieci rimbalzi a match. Con ogni probabilità sarà Nicolò Melli a dover andare in missione contro di lui, cercando in tutti i modi di diminuire il suo contributo offensivo.

Altro attaccante di grande livello è Nikola Jovic, che sta sfruttando al meglio questo mondiale per mettersi in mostra, visto che gioca molto poco in maglia Miami Heat. La guardia serba sta viaggiando ad oltre diciassette punti di media ed è la seconda bocca di fuoco della squadra di Pesic.

Non solo questi tre, ma questa Serbia ha anche altre armi da poter sfruttare. Sicuramente Marko Guduric ne ha vissute tante in carriera di queste partite ed un giocatore della sua esperienza può essere molto pericoloso. In cabina di regia Stefano Jovic sta distribuendo oltre otto assist a gara, ma attenzione anche al talento di Filip Petrusev, che con i suoi 211 centimetri e la sua mano morbidissima mettere in pericolo la difesa azzurra.

Manca la super stella, ma questa Serbia fa comunque tanta paura. L’Italia deve comunque avere la consapevolezza di potersela giocare alla pari come dimostrato in questi ultimi anni. Certamente servirà un’altra versione della Nazionale vista ora. Ci si gioca tutto e ancora una volta Italia-Serbia sarà decisiva.

FOTO: LaPresse

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