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Calcio, Gravina duro su Mancini: “Le sue parole? Sconfortanti e inappropriate. Mai pensato si dimettesse”

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Dopo qualche giorno di riflessione, ora è la volta di Gabriele Gravina. Il presidente della FIGC, infatti, ha deciso di rompere il silenzio e di dire la sua sulle ben note dimissioni di Roberto Mancini dal ruolo di commissario tecnico della Nazionale italiana. Il numero uno del calcio nostrano ha lasciato parlare il tecnico jesino nei giorni scorsi e oggi ha rispedito tutto al mittente, usando spesso toni decisamente duri.

Gabriele Gravina ha iniziato il suo attacco all’allenatore campione europeo in carica dalle pagine del Corriere della Sera: “Non voglio alimentare ulteriori polemiche. Ma sono state dichiarazioni sconfortanti, inappropriate e offensive nei miei confronti. Non rinnego il rapporto di amicizia con Roberto, che ha sempre dimostrato stile. Spero riveda la sua posizione. Mancanza di fiducia? Non ho mai invaso il campo, mai suggerito un giocatore, mai ho chiesto la formazione. Non meritavo parole così”.

Uno dei punti più importanti dello sfogo di Roberto Mancini puntava l’attenzione sulla crescente mancanza di fiducia della FIGC nei suoi confronti: “La mia era totale e l’ho dimostrata con i comportamenti. A Palermo, dopo la sconfitta con la Macedonia che ci è costata il Mondiale in Qatar, sono andato in conferenza con lui. Ho messo la mia faccia per difendere la sua. Se non avessi avuto fiducia lo avrei messo sotto contratto sino al 2026? E lo avrei promosso coordinatore dell’Under 21 e Under 20? Continuo a chiedermi perché Mancini abbia detto certe cose. E mi chiedo se le ha dette per davvero, perché sa benissimo che la realtà è il contrario esatto di quanto ha dichiarato”.

Tutto è deflagrato il 13 agosto, il momento nel quale l’ex allenatore di Inter e Lazio ha deciso il passo indietro definitivo: “Le dimissioni? Un fulmine a ciel sereno. Roberto non mi ha mai detto che voleva andarsene. Ho sentito parlare di dimissioni per la prima volta dalla moglie, Silvia Fortini, che è il suo avvocato, il giorno prima che arrivasse negli uffici della Federcalcio una pec formale. Considerati i rapporti personali avrei apprezzato di più se Mancini mi avesse espresso la sua volontà guardandomi negli occhi”.

Gabriele Gravina conclude il suo discorso su Roberto Mancini andando pesantemente su uno dei “casus belli” portati a propria difesa dal tecnico marchigiano: “La clausola per la mancata qualificazione agli Europei? Stendiamo un velo pietoso. Più facciamo certi discorsi e più l’amarezza cresce. Le motivazioni di Mancini sono deboli e superficiali”.

Ultima battuta su Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, com’è ben noto, ha fatto valere la clausola per non liberare gratis Luciano Spalletti. Una telefonata è intercorsa tra i due. “Ci siamo sentiti. Ma non mi aspettavo niente di diverso da quanto è successo. Altre cose, invece, non mi aspettavo. De Laurentiis ha parlato del contratto di Roberto Mancini che non conosce. Mi è sembrata una invasione di campo. Certe dichiarazioni mi sono sembrate inopportune come quando ha detto che se volevamo Spalletti avremmo dovuto pagare. La situazione è stata chiara sin dall’inizio. Luciano stesso mi ha subito detto che la clausola è un problema tra lui e il Napoli. E la FIGC non ha mai pensato di subentrare”.

Foto:  LiveMedia/Ettore Griffoni

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