Calcio
Chi gioca in Serie B? Tra ricorsi vinti e respinti: facciamo chiarezza
La telenovela Serie B si arricchisce di una nuova puntata. Un altro, ennesimo ribaltamento per la seconda serie nazionale del nostro calcio, dopo le decisioni del Tar del Lazio che seguono l’udienza tenutasi ieri, iniziata alle ore 10.15 e terminata poco dopo le 18.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha deciso di accogliere il ricorso del Lecco contro l’esclusione dalla B 2023-2024, riammettendola dunque al secondo livello del calcio italiano. La squadra lombarda era stata esclusa per via di una presentazione della documentazione per lo stadio casalingo incompleta, visto che il Rigamonti-Ceppi risulta non a norma e l’Euganeo di Padova che aveva dato in ritardo i permessi completi. Ora la squadra del presidente Di Nunno è inserita regolarmente nel calendario, con la prima partita in Toscana contro il Pisa.
Rimane invece fuori la Reggina: la società amaranto si è ritrovata in questa situazion a causa del mancato pagamento di alcuni emolumenti: nel caso specifico, si tratta degli ultimi tre stipendi dei calciatori, gli ultimi 5 mesi di Inps e gli ultimi 4 di Irpef. Durante la seduta in tribunale è stata nuovamente calcata la mano sul termine “equa competizione“, definendo la situazione economica dei calabresi non accettabile, dopo aver avuto accesso agli strumenti per la crisi d’impresa, argomento su cui si basava la tesi della Reggina. Con gli amaranto fuori, sarà dunque il Brescia ad esultare.
Ma la parola fine non è ancora stata scritta. Il proprietario del club calabrese Felice Saladini ha già fatto sapere con un post su Facebook che farà ricorso al Consiglio di Stato, che si dovrebbe tenere il 29 agosto. Ma la Lega Serie B ha già richiesto di anticipare l’udienza a prima dell’inizio del campionato, fissato nel weekend tra il 19 ed il 20 agosto.
Foto: Photo LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato