Ciclismo
Ciclismo, all’Italia restano solo gli Europei per vincere qualcosa su strada nel 2023. Lombardia fuori portata
L’Italia chiude i Mondiali 2023 di ciclismo su strada senza vittorie tra gli elite uomini: Filippo Ganna ha conquistato la medaglia d’argento nella cronometro individuale, Alberto Bettiol ha concluso al decimo posto la prova in linea dopo aver tentato un attacco coraggioso con cui è rimasto al comando solitaria fino a 23 km dal traguardo. Nel corso di questa stagione non sono arrivati successi negli eventi di riferimento: nessuna gioia nelle Classiche Monumento (dove il miglior risultato è il secondo posto di Filippo Ganna alla Milano-Sanremo), nessun sigillo tra Giro d’Italia e Tour de France (Damiano Caruso ha guadagnato un’onorevole quarta piazza alla Corsa Rosa).
Il Bel Paese non avrà ambizioni nemmeno alla Vuelta di Spagna (e chissà quanto bisognerà aspettare per tornare a fare festa in un Grande Giro) e al Giro di Lombardia, ultima Monumento dell’annata agonistica, appare molto difficile pensare di fare la voce grossa (la migliore carta potrebbe essere quella di Giulio Ciccone, ma mancano un paio di mesi ed è troppo presto per iniziare a pensare alla lista dei partenti nella Classica delle Foglie Morte). A questo punto appare evidente che all’Italia restano soltanto gli Europei per vincere qualcosa su strada nel 2023.
L’appuntamento è per domenica 24 settembre nei Paesi Bassi. Nella regione del Drenthe verrà messa in palio la maglia blu-stellata e i ragazzi del CT Daniele Bennati potrebbero togliersi delle soddisfazioni. Il percorso è caratterizzato da un circuito finale di 13,8 chilometri per buona parte pianeggiante, ma nel finale è previsto lo strappo del Col du Vam che condurrà sul traguardo: 400 metri di ascesa che potrebbero mescolare le carte in tavola.
Alberto Bettiol, Matteo Trentin e Andrea Bagioli potrebbero dire la loro, ma l’Italia potrebbe anche puntare su un nuova carta: quel percorso strizza l’occhio a un possibile arrivo di gruppo e la volata appare uno scenario assolutamente possibile, dove il Bel Paese potrebbe davvero dettare legge con la forza propulsiva di Jonathan Milan.
Foto: Lapresse