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Ciclismo, Mondiali 2023: la possibile tattica dell’Italia per sparigliare le carte

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Come detto da Matteo Trentin alla vigilia, subito dopo la ricognizione: “Questo è uno dei percorsi più incerti di sempre”. Appuntamento a domani per la corsa più attesa dell’anno per il ciclismo su strada: prova in linea maschile élite ai Mondiali di Glasgow, con l’Italia che ci prova a sfatare un tabù che dura ormai quindici anni.

Dal 2008 il Bel Paese non si porta a casa la gara iridata, gli azzurri erano reduci da tre trionfi, la doppietta di Bettini e poi il colpaccio di Ballan. Poi il vuoto, l’unico podio è stato quello di Trentin nel 2019.

Proprio il corridore 34enne della UAE Emirates sarà uno dei fari della squadra tricolore guidata da Daniele Bennati. Lui su queste strade ci ha già vinto un Europeo, con una tattica a sorpresa messa in scena dalla formazione italiana, ciò che servirà anche domani per sorprendere i vari Mathieu van der Poel, Remco Evenepoel e Wout van Aert che, ad armi pari, sono nettamente più forti dei nostri.

Bisognerà anticipare in tutti i modi, portar via un gruppetto ristretto e costringere i big a muoversi in prima persona, magari già a cento chilometri dall’arrivo. L’unico che potrebbe attendere il finale è Andrea Bagioli che in un gruppetto ristretto potrebbe farsi valere (parliamo però in chiave piazzamento). Gli altri, compreso Alberto Bettiol, per far saltare il banco devono attaccare molto presto e non aspettare l’andamento della corsa, perché altrimenti le chance di podio andrebbero via rapidamente.

Foto: Lapresse

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