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Ciclismo su pista, dietro i fenomeni Ganna e Milan ci sono già tanti giovani: i nomi nuovi in rampa di lancio

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Dopo decenni veramente da dimenticare, ora il ciclismo su pista è diventata una delle discipline più importanti in casa Italia, anche in chiave Cinque Cerchi, viste le due bellissime medaglie conquistate a Tokyo con l’inseguimento a squadre e l’omnium.

Elia Viviani ha aperto la strada a tutti gli altri: il trionfatore di Rio 2016 assieme al ct Marco Villa è stato colui che è riuscito a dare la spinta giusta a questa disciplina che, anno dopo anno, continua a produrre talenti.

Dopo Filippo Ganna, che ora resta la stella del movimento, è arrivato Jonathan Milan, classe 2000. E da dietro spuntano già altri giovani, a partire da Manlio Moro, protagonista oggi nel quartetto d’argento ai Mondiali di Glasgow alle spalle della Danimarca.

Ma occhio soprattutto al prossimo quadriennio: l’inseguimento a squadre italiano può sentirsi al sicuro, visti i ricambi costanti che ci saranno. Parliamo di Niccolò Galli, domani impegnato nel debutto iridato nella prova individuale, ma anche dei più giovani. Quest’anno edizione meravigliosa degli Europei junior ed under 23 che ha esaltato soprattutto Luca Giaimi, spaziale a livello individuale (record del mondo e oro), ma anche con il quartetto (sempre primo con primato). Con lui anche Juan David Sierra, oggi quarto su strada nella prova in linea, Renato Favero, Matteo Fiorin ed Etienne Grimod.

Ganna e compagni possono dormire sonni tranquilli: il futuro del quartetto è al sicuro. 

Foto: Lapresse

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