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Combinata nordica

Combinata nordica, l’irrilevanza totale del GP ennesimo sintomo di come la disciplina sia allo stremo delle forze

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Jarl Magnus Riiber

Pianeta combinata nordica, segnali di vita ne abbiamo? Apparentemente sì, se ci si appresta a mandare in scena l’edizione 2024 del Summer Grand Prix. Di cui non frega niente a nessuno. Brutto da leggere? Signori, è la verità. Qui si dicono le cose come stanno, senza vendere lucciole per lanterne. Il circuito estivo della disciplina si dipanerà dal 26 agosto al 3 settembre fra Oberwiesenthal, Oberstdorf e Villach. Interesse suscitato nel pubblico? La risposta è la GIF “Confused Travolta”.

Come potrebbe questo circuito, la cui durata temporale va dal tramonto all’alba di una notte estiva scandinava, partorire motivi per essere seguito? Almeno quello del salto con gli sci è equiparato alla Coppa del Mondo. Giusto o sbagliato che sia, il GP dello ski jumping ha un impatto concreto sulle dinamiche invernale. Soprattutto in fase di qualificazione ai Giochi olimpici, perché consente a nazioni di terza e quarta fascia di raccogliere punti preziosissimi. Difatti nel 2024 si farà sul serio, così come nel 2025.

Sia chiaro, si farà sul serio nel salto. Nella combinata nordica si proseguirà a scherzare, ma è giusto così. Il gesto tecnico dello skiroll non è quello dello sci di fondo, dunque sarebbe scorretto mettere sullo stesso piano la versione su neve a quella su ruote. Cionondimeno, questa dinamica è l’ennesima dimostrazione di quale sia lo stato in cui versa uno sport agonizzante. Far parlare di sé fuori dal periodo invernale non è facile, ma per la Kombinert (per dirla in norvegese, l’idioma di chi l’ha inventata) è molto più difficile di altri.

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Il Gran Prix è fine a sé stesso e autoreferenziale. Si guarda allo specchio perché non ha né spettatori, né attrattiva. Per quanto decaduto rispetto al passato, il GP del salto versa in uno stato quantomeno dignitoso. Quello della combinata è un accrocco, senza capo né coda, quasi “buttato lì in qualche modo”, come si suole dire, a cavallo di agosto e settembre.

Soluzioni ne abbiamo? Non se ne vedono all’orizzonte. Se un soggetto è marginale quando dovrebbe avere le luci della ribalta (d’inverno), figuriamoci quali temi potrà mai fornire d’estate. È il destino di chi si sta spegnendo come una candela. Privo di fascino mediatico, sempre più ai margini della famiglia olimpica e ritenuto sempre meno interessante dall’unica entità in grado di salvarla. Il pubblico. Chi ama la combinata nordica si goda le gare di Milano-Cortina 2026, potrebbero essere le ultime di sempre con in palio medaglie olimpiche. Dopodiché, il buio.

Foto: La Presse

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