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F1, Ferrari inguidabile a Zandvoort. Rosse incolori, scese in pista solo per “onor di firma” su una pista nemica

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Charles Leclerc

Per la Ferrari, la giornata inaugurale del Gran Premio d’Olanda è stata totalmente anonima. In mattinata le Rosse sono state le uniche vetture a non utilizzare gomma soft, restando pertanto nelle retrovie della classifica. Peraltro, Carlos Sainz ha lasciato l’abitacolo a Robert Shwartzman, messosi a effettuare prove comparative tra il simulatore e la pista. Charles Leclerc si è concentrato sul passo gara.

In generale, però, la Scuderia di Maranello appare in disarmo. Almeno se ci riferiamo all’appuntamento di Zandvoort, dove il Cavallino Rampante non ha portato alcuna novità tecnica. Viceversa le avversarie dirette (Mercedes, McLaren e Aston Martin) si sono tutte presentate con qualche aggiornamento alle proprie monoposto. Se così fosse, sarebbe comunque una politica comprensibile. Settimana prossima si corre a Monza e, in una stagione in cui ormai l’unico obiettivo è ben figurare in contesti favorevoli o particolarmente significativi, è corretto privilegiare evoluzioni pensate per le piste alle quali si tiene di più.

Complessivamente, la SF-23 ha fornito l’impressione di essere oltremodo a disagio in terra oranje. Non sono mancate le escursioni nella ghiaia e i tempi hanno lasciato a desiderare. Nel pomeriggio Leclerc non è neppure riuscito ad affacciarsi nella metà alta della classifica. In particolare, la vettura marchiata con il Cavallino Rampante ha fatto una fatica bestiale nella parte guidata, trovando un po’ d’ossigeno solo nei tratti veloci.

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In realtà non c’è niente di sorprendente in tutto ciò. Sulla carta Zandvoort era annunciato come territorio nemico, non solo nei termini di un pubblico apertamente schierato dalla parte di Max Verstappen. Un autodromo dove la bontà del telaio e dell’aerodinamica sono cruciali non sorride alla Ferrari 2023. Insomma, un venerdì anonimo che potrebbe essere il prodromo di un intero weekend incolore, al quale la Scuderia di Maranello sembra addirittura essersi presentata per mero onor di firma in attesa della gara di casa. È davvero così, o domani si vedrà qualcosa di meglio della nullità odierna?

Foto: La Presse

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