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F1, Ferrari: ispirarsi alla Red Bull è la soluzione giusta per il 2024?

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Carlos Sainz

Finalmente la Ferrari ha ammesso, seppur à mots couverts, quanto era palese già dalla primavera, ovvero che la SF-23 è un progetto sbagliato, in grado di ben figurare solo in determinati contesti, senza però essere in grado di eccellere e, soprattutto, destinato a naufragare in alcuni ambiti. Così è stato. Bene a Baku, a Spielberg e a Spa-Francorchamps, male (o malissimo) a Jeddah, Barcellona e Silverstone.

Insomma, una monoposto soggetta a fluttuazioni e per di più mai in grado di impensierire la devastante Red Bull, neppure nelle giornate più favorevoli. Decisamente troppo poco per poter ambire al Mondiale. Enrico Cardile, direttore tecnico della Scuderia di Maranello, ha oggi annunciato ufficialmente che il progetto 676, ovvero la monoposto di F1 per il 2024, sarà completamente diverso rispetto a quello attuale.

In particolare si cambierà tutto in termini di telaio e retrotreno. Le voci di corridoio affermano che la Rossa del 2024 abbandonerà il concetto di “pancia scavata”, dal quale sono state caratterizzate sia la F1-75 che la SF-23. Le fiancate dovrebbero ispirarsi a quelle della Red Bull, sposando quindi le idee generate dalla mente di Adrian Newey, il quale tra RB18 e RB19 può vantarsi di aver concepito vetture capaci di vincere 29 delle 34 gare a cui hanno preso parte (and counting, perché il 2023 è ben lungi dal terminare).

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Ispirarsi alla Red Bull è la soluzione giusta? Diciamo che può essere un inizio per correggere quanto non funziona a dovere. Non può, però, essere la panacea di tutti i mali, soprattutto perché si arriverebbe con due anni di ritardo rispetto al Drink Team, il quale nel frattempo potrebbe sviluppare qualche novità. Se Ferrari ambisce al Mondiale, deve fare qualcosa di più che copiare Newey.

Nel dettaglio, non è solo una questione relativa alle fiancate. Bisognerà lavorare anche sulle sospensioni (anzi, soprattutto sulle sospensioni) e sul fondo. La monoposto del 2024 sarà la prima vera creatura della gestione-Vasseur. Quella attuale era ancora figlia dell’amministrazione-Binotto. Vedremo quali saranno i frutti partoriti dalla semina in corso queste settimane. Il raccolto comincerà fra sette mesi.

Foto: La Presse

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