Formula 1

F1, i precedenti della Ferrari a Monza. Da sempre si alternano periodi di ‘vacche magre’ ad altri di ‘vacche grasse’

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La Ferrari si appresta a vivere l’appuntamento di casa, inteso come GP nazionale. Domenica 3 settembre, la pista di Monza sarà palcoscenico del Gran Premio d’Italia. L’autodromo edificato alle porte di Milano è quello in cui la Scuderia di Maranello ha raccolto il maggior numero di vittorie (19). Vero che in Germania le Rosse hanno ottenuto più successi, distribuiti però in vari circuiti (Nürburgring, Hockenheim, Avus). Andiamo pertanto a ripercorrere la lunghissima sequela di affermazioni del Cavallino Rampante in Brianza, dividendola giocoforza in capitoli.

IL BACK-TO-BACK DI ASCARI

La prima vittoria giunge nel 1951 per merito di Alberto Ascari, il quale si rende protagonista di un furibondo duello con l’Alfa Romeo di Juan Manuel Fangio, peraltro esacerbato dal fatto che i due siano in piena bagarre per la conquista del Mondiale. L’italiano guadagna progressivamente terreno, ma l’argentino non si rassegna alla sconfitta e durante l’inseguimento arriva a fondere il motore della propria monoposto! Lo stesso Ascari si ripete nel 1952, ma dopo questa affermazione il Cavallino Rampante si trova ad affrontare un digiuno nel GP casalingo.

LA PRIMA ETA’ DELL’ORO (1960-1970)

L’astinenza viene spezzata nel 1960, per di più in una gara in tono minore. Durante quella stagione, la Scuderia di Maranello corre ancora con un’obsoleta vettura a motore anteriore, trovandosi sovrastata nelle prestazioni dalle monoposto britanniche, progettate con il propulsore posteriore. L’unico punto di forza delle Rosse è la velocità massima. Di conseguenza, allo scopo di favorire il team del Drake, gli organizzatori di Monza decidono di rispolverare “l’anello ad alta velocità”. Con il titolo iridato ormai già vinto da Jack Brabahm e dalla Cooper, tutti i team inglesi decidono di disertare l’appuntamento, preoccupati per le sollecitazioni generate dal banking del catino. La Ferrari si trova di fatto a correre da sola, attorniata da privati. Si impone Phil Hill, il cui successo resta nella storia come l’ultimo ottenuto da una vettura a motore anteriore. L’americano concede il bis nel 1961, anno in cui si laurea matematicamente Campione del Mondo proprio con l’affermazione di Monza. Tuttavia non c’è molto da festeggiare, perché quell’edizione del GP d’Italia viene funestata dal sanguinoso incidente in cui perdono la vita il compagno di squadra Wolfgang Von Trips e ben 14 spettatori.

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È invece un trionfo senza ombre quello del 1964, quando John Surtees piega la resistenza della Brabham di Dan Gurney, ottenendo un successo che lo rilancia nella corsa a quel Mondiale che, poche settimane dopo, riuscirà a conquistare in extremis. Curiosamente, dopo l’affermazione di Surtees, il Cavallino Rampante non vince più un GP per due anni, spezzando il digiuno proprio a Monza nel 1966! Quel giorno le Rosse resuscitano e il grande protagonista della gara è Ludovico Scarfiotti, che ottiene la sua unica vittoria davanti al compagno di squadra Mike Parkes, il quale permette alla Scuderia di Maranello di realizzare la prima doppietta dopo ben un lustro.

L’edizione del 1970 viene giocoforza ricordata per la scomparsa di Jochen Rindt, che resta ucciso in un incidente verificatosi durante le prove del sabato. Tuttavia non bisogna dimenticare come la gara permetta a Clay Regazzoni di ottenere la prima affermazione della carriera, solamente alla quinta presenza nel Circus. Lo svizzero si rivela al mondo avendo ragione di Jackie Stewart al termine di un serrato braccio di ferro, che lo consacra come astro nascente della Formula Uno.

LE APOTEOSI IRIDATE (1975-1979)

Proprio lo stesso Regazzoni vince anche nel 1975, giorno in cui la Ferrari può festeggiare un autentico trionfo, in quanto Niki Lauda si classifica terzo e conquista matematicamente il suo primo Mondiale. Qualcosa di simile si verifica anche nel 1979, quando il Cavallino Rampante realizza una doppietta. Si impone Jody Scheckter, che si laurea automaticamente anche Campione del Mondo. Alle sue spalle si piazza Gilles Villeneuve, il quale dimostra grande abnegazione rinunciando ad attaccare il compagno pur avendo ancora la possibilità teorica di conquistare il Titolo, rispettando così l’ordine di congelare le posizioni arrivato dal muretto.

I TRE LUSTRI DI SOFFERENZA (1980-1995)

A questo punto, per la Scuderia di Maranello arriva un lungo periodo di vacche magre. Tra il 1980 e il 1995 le Rosse si impongono a Monza solamente una volta, nel 1988, peraltro in maniera fortunosa. La McLaren di Ayrton Senna, ormai con la vittoria in pugno, si scontra inopinatamente con il doppiato Jean-Louis Schlesser a tre giri dal termine, lasciando strada a Gerhard Berger e a Michele Alboreto, i quali concludono inaspettatamente primo e secondo in una stagione dominata in lungo e in largo dal team di Woking.

UNA NUOVA ETA’ DELL’ORO (1996-2010)

Tuttavia, a tre lustri di sofferenza, ne seguono altrettanti ricchissimi, poiché tra il 1996 e il 2010 le Rosse primeggiano a Monza in ben 8 occasioni! Nel 1996 si impone per la prima volta Michael Schumacher, il quale sfrutta gli errori dei piloti Williams e piega alla distanza la resistenza della Benetton di Jean Alesi. Dopodiché, nel 1998, Schumi, reduce dal grande spavento del GP del Belgio, si prende la sua rivincita sulle McLaren di Mika Häkkinen e David Coulthard, riaprendo così la corsa a un Titolo che perderà in volata. Il trionfo ferrarista del ’98 è completato dal secondo posto di Eddie Irvine. Schumacher vince anche nel 2000 e l’affermazione monzese pone fine a un periodo difficilissimo fatto di ritiri e brucianti sconfitte. Michael, sollevato per essere tornato al successo dopo tre mesi ed emozionato per aver eguagliato Ayrton Senna, scoppia a piangere in conferenza stampa. Sono lacrime liberatorie, poiché da quel momento inanella una vittoria dopo l’altra, riportando il Mondiale a Maranello dopo 21 anni di digiuno.

Il 2002 è la stagione in cui Rubens Barrichello disputa una delle gare migliori della sua carriera, poiché il brasiliano domina la scena, sovrastando persino il Kaiser, che si deve accontentare del secondo posto. L’edizione del 2003 è invece caratterizzata da un furibondo braccio di ferro tra Schumacher e la Williams di Juan-Pablo Montoya, peraltro in quel momento separati da un solo punto in campionato. La tesissima sfida, durante la quale non manca un autentico corpo a corpo nelle fasi iniziali del Gran Premio, viene alfine vinta dal tedesco, che in questo modo si lancia verso la conquista del suo sesto Titolo. Nel 2004 le Rosse sono dominanti, ma il successo di Monza non è affatto semplice. Barrichello sbaglia la scelta di gomme partendo con le intermedie quando l’asfalto si è già quasi asciugato dopo un acquazzone passeggero, Schumacher invece è vittima di un testacoda nei primi giri. Morale della favola, il brasiliano si ritrova nono e il tedesco undicesimo. Ciononostante entrambi si mettono a tirare come dannati,  recuperando posizioni su posizioni. Alfine arriva l’ennesima doppietta con Rubens primo e Michael secondo, la più emozionante e meno scontata dalla stagione. Il 2006 è l’ultima volta in cui Schumacher gareggia a Monza vestito di rosso, annunciando peraltro il ritiro dalle competizioni al termine di quella stagione. Schumi onora alla perfezione la sua ultima uscita monzese da ferrarista, conquistando il quinto successo della carriera in Brianza davanti proprio a chi prenderà il suo posto, ovvero Kimi Räikkönen. L’edizione 2010 è quella del trionfo di Fernando Alonso, che realizza addirittura un hat-trick riuscendo a piegare alla distanza la fortissima concorrenza della McLaren di Jenson Button.

DI NUOVO LE VACCHE MAGRE (2011 – OGGI)

Dopo l’affermazione dello spagnolo, per la Ferrari comincia un altro lungo digiuno, interrotto solo nel 2019, anno in cui il Cavallino Rampante torna sul gradino più alto del podio per merito di Charles Leclerc. Il giovane monegasco, partito dalla pole position, si rende protagonista di una prova superba durante la quale riesce a tenere a bada prima la Mercedes di Lewis Hamilton e poi quella Valtteri Bottas, che lo attaccano incessantemente. Cionondimeno, il pilota del Principato mantiene il sangue freddo e taglia per primo il traguardo, ottenendo un successo strappacuore. A oggi, l’ultimo di una Rossa a Monza.

I NUMERI DELLA FERRARI NEL GP D’ITALIA
(73 EDIZIONI)

VITTORIE: 19
5 Michael Schumacher (1996, 1998, 2000, 2003, 2006)
2 Alberto Ascari (1951, 1952)
2 Phil Hill (1960, 1961)
2 Clay Regazzoni (1970, 1975)
2 Rubens Barrichello (2002, 2004)
1 John Surtees (1964)
1 Ludovico Scarfiotti (1966)
1 Jody Scheckter (1979)
1 Gerhard Berger (1988)
1 Fernando Alonso (2010)
1 Charles Leclerc (2019)

POLE POSITION: 22
3 Michael Schumacher (1998, 2000, 2003)
2 Alberto Ascari (1952, 1953)
2 John Surtees (1963, 1964)
2 Jacky Ickx (1970, 1972)
2 Niki Lauda (1974, 1975)
2 Charles Leclerc (2019, 2022)
1 Juan Manuel Fangio (1956)
1 Phil Hill (1960)
1 Wolfgang Von Trips (1961)
1 Mike Parkes (1966)
1 Mario Andretti (1982)
1 Jean Alesi (1994)
1 Rubens Barrichello (2004)
1 Fernando Alonso (2010)
1 Kimi Räikkönen (2018)

GIRI PIU’ VELOCI: 19
3 Phil Hill (1958, 1959, 1960)
2 Clay Regazzoni (1970, 1975)
2 Michael Schumacher (1996, 2003)
2 Rubens Barrichello (2002, 2004)
1 Alberto Ascari (1952)
1 Josè Froilàn Gonzalez (1954)
1 Mike Hawthorn (1958)
1 John Surtees (1964)
1 Ludovico Scarfiotti (1966)
1 Jacky Ickx (1972)
1 Michele Alboreto (1988)
1 Gerhard Berger (1995)
1 Kimi Räikkönen (2008)
1 Fernando Alonso (2010)

PODI: 70 (* Indica guida condivisa)
1950 Alberto Ascari/Dorino Serafini (2’ *)
1951 Alberto Ascari (1°), Froilàn Gonzalez (2°)
1952 Alberto Ascari (1°), Luigi Villoresi (3°)
1953 Nino Farina (2°), Luigi Villoresi (3°)
1954 Mike Hawthorn (2°), Froilàn Gonzalez/Umbergo Magioli (3’ *)
1955 Eugenio Castellotti (3°)
1956 Peter Collins/Juan Manuel Fangio (2’ *)
1957 Wolfgang Von Trips (3°)
1958 Mike Hawthorn (2°), Phil Hill (3°)
1959 Phil Hill (2°)
1960 Phil Hill (1°), Richie Ginther (2°), Will Mairesse (3°)
1961 Phil Hill (1°)
1964 John Surtees (1°), Lorenzo Bandini (3°)
1966 Ludovico Scarfiotti (1°), Mike Parkes (2°)
1968 Jacky Ickx (3°)
1970 Clay Regazzoni (1°)
1975 Clay Regazzoni (1°), Niki Lauda (3°)
1976 Clay Regazzoni (2°)
1977 Niki Lauda (2°)
1978 Carlos Reutemann (3°)
1979 Jody Scheckter (1°), Gilles Villeneuve (2°)
1982 Patrick Tambay (2°), Mario Andretti (3°)
1983 René Arnoux (2°)
1984 Michele Alboreto (2°)
1986 Stefan Johansson (3°)
1988 Gerhard Berger (1°), Michele Alboreto (2°)
1989 Gerhard Berger (2°)
1990 Alain Prost (2°)
1991 Alain Prost (3°)
1993 Jean Alesi (2°)
1994 Gerhard Berger (2°)
1996 Michael Schumacher (1°)
1998 Michael Schumacher (1°), Eddie Irvine (2°)
1999 Mika Salo (3°)
2000 Michael Schumacher (1°)
2001 Rubens Barrichello (2°)
2002 Rubens Barrichello (1°), Michael Schumacher (2°)
2003 Michael Schumacher (1°), Rubens Barrichello (3°)
2004 Rubens Barrichello (1°), Michael Schumacher (2°)
2006 Michael Schumacher (1°)
2007 Kimi Räikkönen (3°)
2009 Kimi Räikkönen (3°)
2010 Fernando Alonso (1°), Felipe Massa (3°)
2011 Fernando Alonso (3°)
2012 Fernando Alonso (3°)
2013 Fernando Alonso (2°)
2015 Sebastian Vettel (2°)
2016 Sebastian Vettel (3°)
2017 Sebastian Vettel (3°)
2018 Kimi Räikkönen (2°)
2019 Charles Leclerc (1°)
2022 Charles Leclerc (2°)

I PRECEDENTI DEI PILOTI FERRARI A MONZA

CHARLES LECLERC
2018 (SAUBER) – 11°
2019 (FERRARI) – 1° [VITTORIA, POLE POSITION]
2020 (FERRARI) – Ritirato
2021 (FERRARI) – 4°
2022 (FERRARI) – 2° [POLE POSITION]

CARLOS SAINZ Jr.
2015 (TORO ROSSO) – 11°
2016 (TORO ROSSO) – 15°
2017 (TORO ROSSO) – 14°
2018 (RENAULT) – 8°
2019 (MC LAREN) – Ritirato
2020 (MC LAREN) – 2°
2021 (FERRARI) – 6°
2022 (FERRARI) – 4°

Foto: La Presse

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