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Formula 1
F1, onore a Carlos Sainz. Ci mette il cuore per salvare la faccia di una Ferrari senza ambizioni
Soddisfazione? No di certo. Sollievo, però, sicuramente. La Ferrari chiude il Gran Premio d’Olanda con il 5° posto di Carlos Sainz. Sarebbe potuta andare molto peggio, soprattutto alla luce del fatto che la gara di Charles Leclerc non è esistita. Più che un GP, il monegasco ha vissuto un calvario a partire da sabato, quando si è schiantato in qualifica. Oggi, tra un pit-stop lento e un contatto con Oscar Piastri, si è barcamenato nelle retrovie sino al ritiro.
Ci ha pensato lo spagnolo a salvare l’onore del Cavallino Rampante. Più di cosi, l’ormai ventinovenne madrileno, non poteva fare. Bravo davvero a sfruttare gli errori della McLaren e le disgrazie della Mercedes, cominciate già dalla giornata di ieri. L’iberico, peraltro, si è difeso con le unghie e con i denti nel finale, resistendo agli assalti di Lewis Hamilton a dispetto di una SF-23 in enorme affanno.
Sainz quest’anno ha spesso lasciato a desiderare, commettendo tanti errori e risultando poco incisivo. Lo dimostra il fatto di non essere ancora riuscito a salire sul podio. Ce l’hanno fatta nove piloti, quasi metà griglia, compresi Esteban Ocon e, da oggi, Pierre Gasly. Il compagno di squadra del #55 rosso si è fregiato di tre piazzamenti nella top-three. Arriverà anche per Carlos, quel podio. Oggi se lo sarebbe meritato , se non altro per l’approccio irriducibile mostrato in pista.
Non sarà granché, ma bisogna fare di necessità virtù. Ferrari ha dato l’impressione di “sacrificare” Zandvoort in vista di Monza. D’altronde il 2023 ha ben poco da dire. I temi forti sono i record di Max Verstappen e la seconda giovinezza di Fernando Alonso (che a 42 anni ne dimostra la metà, per voglia e fame agonistica). Non c’è alcun motivo d’interesse attorno a un Cavallino Rampante che guarda già al 2024.
Il quinto posto odierno, su un terreno nemico, non è un risultato da disdegnare. Ormai per le Rosse sarà un susseguirsi di gare senza particolari obiettivi sino a fine novembre. Triste? Avvilente? Mortificante? Meglio dire “Realista”. Bisogna prendere atto di come stanno andando le cose e rendere onore a chi, come Sainz, oggi si sia battuto come Don Chischiotte, strizzando il proverbiale sangue dalle rape.
Foto: La Presse