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Larissa Iapichino disinvolta ai Mondiali: comoda finale con bella misura, si lotta per le medaglie. Eliminazioni di lusso
Larissa Iapichino ha timbrato il cartellino con assoluta disinvoltura e si è qualificata alla Finale del salto in lungo ai Mondiali 2023 di atletica leggera. L’azzurra si è presentata a Budapest forte di tre vittorie consecutive in Diamond League e nel turno preliminare ha piazzato un confortante balzo da 6.73 metri in apertura con 1,4 m/s di vento a favore. La toscana ha trovato un eccellente asse di battuta ed è atterrata nei pressi della norma di qualifica fissata a 6.80.
Tanto è bastato per meritarsi il passaggio del turno e guadagnarsi il diritto di tornare in pedana domani sera per dare la caccia alle medaglie. L’azzurra non è parsa però sicura di centrare l’obiettivo con quel riscontro e infatti si è cimentata anche in un secondo tentativo, chiuso con un poco rilevante 6.51, prima di rinunciare giustamente alla terza prova. Larissa Iapichino resta una delle grandi favorite della vigilia, in un evento che però sembra essere molto equilibrato e con tante possibili pretendenti al titolo e al podio.
La figlia di Fiona May, allenata da papà Gianni, si è spinta a 6.95 metri all’aperto e a 6.97 metri indoor nel corso di questa annata agonistica. Curiosamente sua mamma siglò il primato italiano outdoor proprio nella capitale ungherese (7.11 il 22 agosto 1998). Le rivali principali della nostra portacolori, che ha chiuso il turno di qualificazione al sesto posto, saranno la serba Ivana Vuleta (6.82), le statunitensi Tara Davis-Woodhall (6.87) e Jasmine Moore (6.73), la giamaicana Ackelia Smith (6.78), la nigeriana Ese Brume (6.72).
Attenzione alla rivelazione burkinabé Marthe Koala (6.84). Vedremo in finale anche la brasiliana Leticia Oro Melo (6.73), la rumena Alina Rotaru-Kottmann (6.69), la tedesca Maryse Luzolo (6.66), le spagnole Tessy Ebosele (6.65) e Fatima Diame (6.61). Clamorosamente eliminate la statunitense Quanesha Burks (6.57), la serba Milica Gardasevic (6.51), le svedesi Maja Askag (6.47) e Khaddi Sagnia (6.35), l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (tre nulli) e soprattutto la britannica Jazmin Sawyers (6.41 per la Campionessa d’Europa Indoor, cinque mesi fa vinse proprio davanti a Iapichino).
Foto: Grana/FIDAL