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Mondiali ciclismo 2023, Tadej Pogacar prima del malessere: “Una gara folle, nel finale non ne avevo”

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Al Mondiale di Glasgow Tadej Pogacar era uno dei protagonisti più attesi. Lo sloveno è stato uno dei grandi protagonisti di giornata ma si è dovuto accontentare del terzo posto, dietro ad un grande Mathieu van der Poel e al belga Wout Van Aert, ma alla fine ha battuto allo sprint il danese Mads Pedersen.

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Il fenomeno della UAE Team Emirates è apparso distrutto subito dopo il traguardo, appoggiandosi spesso ad una ringhiera nelle immediate fasi post gara. Una situazione che si è vista anche subito dopo il podio, poiché durante le interviste post gara ha accusato un leggero malessere ed è stato portato via dai medici della sua nazionale pallido in volto.

Se la gara mi è piaciuta? Una delle più difficili che abbia mai corso in vita mia – ha affermato al portale Sporza, prima del leggero malore – Una giornata folle: il percorso era un po’ troppo tecnico, anche le salite erano troppo brevi. Ogni giro è stato davvero esplosivo, fino alla morte. Nella prima tornata abbiamo scattato su ogni salita, ogni 30 secondi. Alla fine sono contento del terzo posto“.

Pogacar spiega poi il finale e per quale motivo ha corso sulla difensiva: “Mi sono reso conto che Mathieu van der Poel fosse troppo forte, ma volevo comunque il secondo posto e ho provato a risparmiare più energia possibile. Per questo non ho provato a inseguirlo, che ho saltato dei cambi“.

Lo sloveno continua poi a ripercorrere le fasi salienti di gara: “Mi sono reso anche conto che tra me, Van Aert e Pedersen non ero il più forte, non riuscivo a liberarmi di loro nelle salite, un po’ troppo brevi per me. Alla fine Wout ha superato le curve rapidamente e anche l’argento è volato via“. Alla fine è lotta con il danese per il terzo posto, con cui ha avuto la meglio. Quasi imbarazzato di averlo battuto per il bronzo, Pogacar ha ammesso come avrebbe dato anche al suo avversario una medaglia, poiché alla fine erano due veri e propri ‘cadaveri ambulanti‘. E il risultato si è visto anche al termine della gara.

Foto: LaPresse

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