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MotoGP, Andrea Iannone: “Potessi tornare indietro, non lascerei Ducati”. Nel 2024 sarà in Superbike con una Panigale V4R?

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Andrea Iannone

In questi giorni, il nome di Andrea Iannone è tornato prepotentemente in auge. Il pilota abruzzese, che ha appena compiuto 34 anni ed è fermo dalla fine del 2019, non ha nessuna intenzione di gettare la spugna. A novembre la sua lunga squalifica per la controversa positività a un controllo antidoping giungerà al termine. Dunque The Maniac tornerà abile e arruolabile per le competizioni.

Un centauro del suo calibro, capace di salire 11 volte sul podio in MotoGP, con tanto di 1 vittoria e 2 pole position, potrebbe far gola a tanti. Difatti, nel paddock si sussurra che nel 2024 Iannone possa salire in sella a una Ducati Superbike, quella del team GoEleven, attualmente occupata dal tedesco Philipp Öttl, i cui risultati non sono certo entusiasmanti. Dunque, puntare su Andrea rappresenta una scommessa che potrebbe valere la pena di effettuare.

Oggi è il 14 agosto, anniversario dell’unico successo dell’abruzzese nella classe regina del Motomondiale. Un’affermazione perentoria e significativa, quella ottenuta in Austria nel 2016, poiché permise a Ducati di spezzare un’astinenza iniziata addirittura nell’autunno 2010, quando la Desmosedici era ancora cavalcata da Casey Stoner. Il trionfo di Spielberg rappresentò la fine degli anni bui per la Casa di Borgo Panigale, oggi potenza dominante della MotoGP. Proprio Ducati è al centro dell’intervista rilasciata da Iannone a Icon Magazine.

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“Se in passato avessi avuto la testa di oggi, avrei preso altre strade” – ha confessato Andrea – “però mi pento veramente solamente di una decisione. Quella di aver lasciato Ducati. Avevo diverse possibilità e ho scelto quella che ritenevo la migliore. A Borgo Panigale ho tuttavia lasciato il mio cuore”.

In effetti, nel 2016, Ducati mise a segno quello che appariva un ‘colpaccio’, l’ingaggio di Jorge Lorenzo, all’epoca Campione del Mondo in carica. L’arrivo dello spagnolo in Rosso, spingeva giocoforza lontano da Bologna uno tra Iannone e Dovizioso. Fu il primo a levare le tende, legandosi a Suzuki, dove andò a sostituire Maverick Viñales, a sua volta scelto da Yamaha come rimpiazzo di El Martillo.

Due anni con la Casa di Hamamatsu, quattro podi (tutti concentrati nel 2018 dopo un 2017 sofferto). Quindi il passaggio ad Aprilia, ancora poco competitiva, e la squalifica per doping. Questo è il passato, ma cosa riserba il futuro a The Maniac? “Ci sono contatti, discorsi in atto. Sono orgoglioso e felice ci sia ancora interesse attorno a me. Dove, come e quando rientrerò non lo so ancora, ma in questi anni ho sempre lavorato per tornare. Ho perso tanto tempo, però la cosa più importante è mantenere la propria dignità. Spero di tornare a fare quello che mi piace, andare in moto a 300 km/h. È questa la mia vita”.

Foto: La Presse

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