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MotoGP, Francesco Bagnaia più maturo e completo dei rivali. Sta portando il Mondiale 2023 dalla sua parte

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Il Mondiale di MotoGP ha raggiunto la propria metà esatta sul piano aritmetico. Curioso come le prime 10 gare si siano disputate nell’arco di 148 giorni (25 marzo-20 agosto), mentre le ultime 10 siano programmate nello spazio temporale di 86 giorni (2 settembre-26 novembre). L’asimmetria del calendario 2023 è già stata analizzata e dibattuta, ciò che conta è che a oggi sia stato assegnato un massimo teorico di 370 punti e, per ogni pilota, ne restino a disposizione altrettanti.

Orbene, la classifica generale vede Francesco Bagnaia saldamente al comando con un vantaggio di 62 lunghezze su Jorge Martin, 68 su Marco Bezzecchi e ben 91 su Brad Binder. Come vogliamo leggere questo dato? Da un lato si può dire che il Mondiale è ancora aperto. Se in ogni weekend vengono assegnati 37 punti, il margine del piemontese è inferiore alle due gare. Quindi, i giochi sono ben lontani dall’essere fatti.

Cionondimeno, si può dare un’altra chiave di lettura. Se in metà stagione Bagnaia è riuscito a mettere così tanta luce fra sé e gli avversari, significa, semplicemente, che è superiore. D’altronde, ha vinto 5 GP domenicali e 4 Sprint quando nessun altro ha superato le due affermazioni, né nella gara dimezzata, né in quella canonica. A condire i successi, c’è una vigorosa dose di podi, ben più cospicua degli errori, concentrati agli albori della stagione. Disporrà anche della moto migliore, ma come la pilota lui, non la pilota nessuno.

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Martin e Bezzecchi stanno, invece, studiando da Campioni del Mondo. Un po’ come Pecco aveva fatto nel 2021 all’ombra del più maturo Fabio Quartararo. Lo spagnolo ha smesso di cadere, come accadeva troppo frequentemente sino allo scorso anno, ma resta prono a pasticci assortiti che, al cospetto di un rivale già formato qual è il piemontese, risultano sanguinosi.

Discorso simile per il riminese, sul cui status attuale è doveroso citare quanto detto da Valentino Rossi nella giornata di sabato: “Bezzecchi è al suo secondo anno in MotoGP ed è già un top-rider. Ha dimostrato di avere la velocità, ed è questa la cosa più importante. Poi chiaramente deve ancora lavorare su altri aspetti, perché commette ancora qualche errore di gioventù”. Sintesi perfetta, sentenza da far passare in giudicato all’istante.

Insomma, la grande forza di Bagnaia è quella di essere più maturo ed esperto di chi si trova a contendergli il titolo, oltre a saper sfruttare la GP23 meglio degli altri, i quali possono “solo” prendere appunti e apprendere in vista del 2024.

Foto: MotoGP.com Press

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