Sci di fondo
Sci di fondo, la triste prospettiva di un anno privo di grandi appuntamenti. Non saranno certo i Fis Games la panacea al male
Sci di fondo, anno zero. Stavolta però non per cambiamenti regolamentari quali quelli avvenuti in vista del 2022-23 (ovvero l’equiparazione delle distanze fra uomini e donne, nonché la rivoluzione del sistema di punteggio, ora calibrato sul presenzialismo e non sul merito). Lo “zero” si riferisce al fatto che, nell’inverno 2023-24, non vi sarà alcun appuntamento di rilievo.
La situazione si ripete ciclicamente ogni quattro stagioni, poiché nel 2024 non sono programmate gare con medaglie in palio, siano essere iridate od olimpiche. Il discorso vale per tante discipline, ma nel fondo si fa sentire più che altrove. La Coppa del Mondo si è sempre più svalutata e tanti mirano soprattutto ai pendagli metallici per nobilitare il proprio palmares. Un inverno dove l’unico trofeo in palio è la Sfera di cristallo non è sostenibile per questo sport nobile, ma decaduto.
Chi si troverà tagliato fuori dalla contesa per la classifica generale, magari perché si ammala già a dicembre, sarà costretto a vivere una stagione di transizione, senza poter ricalibrare i propri obiettivi. Altri, invece, abitualmente mirano in partenza alle competizioni olimpiche e iridate, consci di avere poche cartucce da sparare. Vuoi per l’età, vuoi perché devono razionalizzare i propri sforzi per tenere testa ad autentici fenomeni. Non potendolo fare, vivranno a tutti gli effetti un inverno privo di mordente.
D’accordo, la Federazione Internazionale vorrebbe correre ai ripari istituendo, a partire dal 2028, i Fis Games, da disputarsi proprio negli anni pari privi di Giochi olimpici. Cosa sarebbero? Niente più di una volgare versione alternativa della manifestazione a Cinque cerchi. Il progetto avrebbe dovuto nascere nel 2024, ma è andato a vuoto. Si vedrà se l’imitazione delle Olimpiadi diventerà davvero realtà, oppure se sono destinate a tramutarsi in un castello per aria.
Intanto lo sci di fondo soffre sempre di più, dovendosi accontentare di un inverno insipido. Non può bastare il Tour de Ski a salvare capra e cavoli, anche per via della sua collocazione temporale, leggasi le vacanze natalizie. Dopodiché, già si “tirerà a fine stagione”? Che prospettiva triste.
Però se si parla di “anno zero” ci sarà una ragione. La disciplina lì sta, ormai. A zero. Si impara in prima elementare qual è il risultato di qualsiasi moltiplicazione effettuata per zero. La speranza è che a nessuno, nel management del fondo, venga in mente di provare a effettuare divisioni. Nel qual caso, chiedete a qualsiasi studente di matematica cosa accade quando si prova a dividere per zero…
Foto: La Presse