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Sindrome del tunnel carpale: cos’è, cause, sintomi, rimedi
La sindrome del tunnel carpale è una condizione della quale, oggi come oggi, si sente parlare sempre di più. Nulla di strano: per rendersi conto del motivo per cui i suoi numeri sono in netta crescita, basta riflettere sul suo essere causata, in parte, dall’utilizzo continuo di device tecnologici, diventati fondamentali sia per la vita privata, sia per il lavoro.
I sintomi si possono contenere, almeno all’inizio, con un’integrazione mirata – sono tantissime, per esempio, le persone che scelgono di combattere le neuropatie con Assonal in compresse, supplemento multivitaminico che viene preso in considerazione anche quando si ha a che fare con problematiche come la sciatalgia – ma, come vedremo poi, nella maggior parte dei casi è necessario procedere con l’intervento.
Dopo questa doverosa premessa, vediamo, nelle prossime righe, le peculiarità, le cause, i sintomi e i rimedi per il tunnel carpale.
Cos’è il tunnel carpale?
Il tunnel carpale, conosciuto scientificamente come sindrome del tunnel carpale, è una neuropatia che coinvolge la sopra citata parte del corpo. Quando la si chiama in causa, è necessario rammentare che qui passano sia il nervo mediano, sia i nove tendini flessori delle dita. Questi ultimi, partono dall’avambraccio e arrivano fino alla mano.
Cause
La principale causa del tunnel carpale riguarda l’aumento della pressione a livello del nervo mediano, evenienza che, nel corso degli ultimi anni, è aumentata notevolmente a causa dell’utilizzo di device tecnologici come il laptop nella quotidianità.
Alla luce di ciò, si consiglia di utilizzare, durante le ore di smartworking, accessori ergonomici aventi lo scopo di attenuare la pressione a livello del nervo mediano.
Un’altra causa della sindrome del tunnel carpale è la tenosinovite, un quadro infiammatorio che coinvolge la guaina che ricopre i tendini flessori della mano.
L’incidenza di questa sindrome è particolarmente alta nelle donne e si concentra nella fascia d’età compresa fra i 30 e i 50 anni. Esistono alcuni fattori di rischio, che elencheremo nel prossimo paragrafo.
Fattori di rischio
I fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di avere a che fare con il tunnel carpale sono diversi. Nell’elenco è possibile includere patologie come l’artrite reumatoide, per non parlare delle fratture e delle artropatie del polso.
Esistono anche alcune malattie metaboliche che possono essere annoverate tra i fattori di rischio della sindrome del tunnel carpale. Tra queste è possibile citare il diabete mellito. Forse non tutti sanno che anche l’ipotiroidismo fa parte dei fattori di rischio che possono portare all’insorgenza di tunnel carpale.
Sintomi
I primi sintomi del tunnel carpale vedono in primo piano il dolore a livello della mano e del polso. Questi segnali possono essere associati all’insorgenza di quadri all’insegna dell’intorpidimento e della parestesia. I sintomi appena menzionati coinvolgono in particolare la zona del nervo mediano e, di riflesso, si palesano a livello della parte del pollice più vicina al palmo della mano, dell’indice, e della prima metà dell’anulare.
Un’evenienza con la quale il paziente ha spesso a che fare è l’insorgenza improvvisa di un dolore acuto durante le ore notturne. Per apprezzare sollievo, almeno all’inizio, la cosa migliore da fare è scuotere la mano coinvolta dal problema.
Diagnosi
La diagnosi del tunnel carpale si basa sul segno di Tinel. Di cosa si tratta? Di un test che, dal punto di vista scientifico, può essere definita come una procedura di provocazione semeiologica.
Il paziente viene semplicemente invitato dallo specialista a rispondere sì o no alla domanda in merito alla presenza di una sensazione di formicolio oltre al punto sopra il quale il medico ha esercitato pressione. Quest’ultimo corrisponde al punto di emergenza superficiale del nervo periferico.
Trattamento
Come si tratta la sindrome del tunnel carpale? Prima di tutto è necessario, come sopra specificato, se si utilizza spesso il computer iniziare a introdurre nella propria quotidianità accessori ergonomici.
Fondamentale è altresì modificare la posizione della tastiera del pc nei casi in cui quest’ultimo non è portatile.
Nei frangenti in cui gli accorgimenti appena non portano ad alcun sollievo, può essere necessario, ovviamente previo consiglio da parte del proprio specialista di fiducia, si può iniziare a indossare un tutore. L’obiettivo del suo impiego prevede il fatto di consentire al polso di rimanere in posizione neutra.
Può capitare, in diversi casi, che neppure con questo passo si arrivi a una remissione della sintomatologia dolorosa. In queste circostanze, il gold standard prevede il fatto di procedere alla somministrazione di farmaci.
Tra i principali che vengono prescritti a chi soffre di sindrome del tunnel carpale troviamo i corticosteroidi.
Quando neppure i farmaci aiutano, si arriva all’intervento chirurgico. Lo scopo della procedura chirurgica è ridurre la compressione del nervo mediano. Il risultato in questione viene raggiunto attraverso l’esecuzione di un piccolo taglio a livello delle strutture legamentose del tunnel stesso.
L’anestesia effettuata è locale, permettendo quindi al paziente di rimanere vigile durante l’atto chirurgico. La tecnica preferita al giorno d’oggi è quella a cielo chiuso o endoscopia. Caratterizzata da un basso livello di invasività, prevede l’esecuzione, da parte del chirurgo, di massimo due incisioni della lunghezza di circa 1 centimetro. Attraverso queste ultime, l’endoscopio ha modo di entrare e di concretizzare la decompressione.