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Tennis, Puppo: “Musetti ha il gioco per dare fastidio a Medvedev. Alcaraz si deve abituare ad essere il re”

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Lorenzo Musetti

TennisMania Speciale ATP Cincinnati, appuntamento quotidiano condotto da Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport, il giornalista di Eurosport ha commentato l’esito dei match di primo e secondo turno del Masters 1000 in Ohio, presentando gli incontri odierni.

In campo ci saranno svariati azzurri già nel pomeriggio italiano: “Oggi è il giorno del ritorno in campo per quanto riguarda Jannik Sinner nel giorno del suo 22º compleanno. E ci sono però anche altri italiani in campo, non soltanto al maschile, ma anche al femminile, appunto. Musetti mi è sembrato con Evans, una persona con cui tra l’altro ci sono state storie tese a Cagliari un paio di stagioni fa, Musetti mi sembra che comunque si è stabilizzato veramente a un buon livello. Se gli dai il tempo è un giocatore davvero pericoloso. Evans giocando di rovescio, soprattutto in back, quel tempo glielo dà. Si, è vero che si è fatto recuperare il break più di una volta, è vero che c’è stato quel battibecco volante con Tartarini. Musetti se ha i tempi di gioco della terra rossa, perché nonostante i campi di Cincinnati siano abbastanza veloci però lui può comandare, c’è poco da fare. A lui piace giocare un punto un po’ più lungo“.

A distanza di una settimana sarà ancora Musetti-Medvedev: “E soprattutto la questione per quanto riguarda Musetti, che comunque ha vinto nettamente, è che adesso avrà Medvedev. I due italiani, Musetti e Sinner giocano sullo stesso campo, il Grandstand, prima Musetti a partire dalle 11 ora dello Ohio, quindi dalle nostre 17, intorno alle 19, magari 19.30, speriamo anche più a lungo possibile, che sia una battaglia mi auguro con Medvedev per Musetti, io penso che al contrario, relativamente proprio al discorso di Sinner, Musetti abbia il gioco per dar fastidio a Medvedev. Il discorso è che non sa ancora, come sempre, fare la scelta giusta. Musetti, questo vale in assoluto, ma a maggior ragione contro un avversario come Medvedev, diciamo che potrebbe essere proprio uno di quegli esami universitari tipo di giurisprudenza, quelli belli, di diritto privato, quelle robe lì. Ecco, Medvedev è un po’ quello scoglio di un percorso universitario tra gli ostacoli più duri. Sono curioso di vedere di nuovo, dopo una settimana la stessa partita. Ecco, quello che non mi piace è che possono accadere poi con frequenza queste cose, cioè back to back, è una settimana con l’altra le stesse sfide. Potrebbe succedere la stessa cosa anche ad Alcaraz con Tommy Paul“.

Carlos Alcaraz a fatica ha raggiunto gli ottavi: “Paul ha vinto il suo primo match e se dovesse passare il turno lo troverebbe Alcaraz. Che ha molto faticato, è andato sotto di un break nel primo set contro Thompson, è stata una bella partita perché Thompson era quello che veniva avanti, attaccava, prendeva l’iniziativa e appunto ha preso questo vantaggio. Poi Alcaraz ha recuperato, ha vinto 7-5 il primo set, è stata una parità da quasi 3 ore, Alcaraz si è trovato più spesso a difendere che non ad attaccare, è stato costretto al terzo set. Non è che ha dato la sensazione di essere veramente così in difficoltà, però a me adesso sembra un po’ nella stessa situazione in cui è cascato Sinner durante la stagione della terra rossa, cioè in cui pensa troppo. Ci sono pensieri che magari non sono tutti positivi, lui che è sempre molto solare, molto, come dire, portato a vedere le cose, il bicchiere mezzo pieno o anche quasi tutto il bicchiere pieno, anche quando è mezzo. Però forse il fatto che oggi ci sta che a vent’anni deve anche un po’ far passare tutto quello che comporta la vittoria a Wimbledon, perché è diventato il più giovane numero 1 della storia del tennis dell’era Open. Ha vinto già uno Slam a New York, però quelle cose lì, mancando un po’ il titolare, diciamo che è Djokovic. E però dopo che l’ha battuto, oltre a vincere Wimbledon, ha battuto Djokovic. Adesso lui sa di essere il re, il punto di riferimento. E questa cosa probabilmente comporta il fatto di doversi ancora abituare, di avere i pensieri nella direzione giusta. Poi, veramente per come ha perso la settimana scorsa, ha fatto male, quindi vedremo adesso nel corso della settimana cosa combinerà Alcaraz“.

Avanti anche Lorenzo Sonego: “Sonego abbastanza bene direi, ecco io penso che il fatto della non convocazione per la Coppa Davis spero che lui la prenda come uno stimolo a fare meglio, a reagire, a farsi trovare pronto, magari di nuovo. Se dovesse contare poi la sua presenza e se l’Italia passasse, mi auguro a Bologna in quella fase a gironi, può tornare utile Sonego e spero che possa davvero fare un buon risultato. Trevisan ha battuto Bernarda Pera, oggi anche nello stesso orario di Musetti, alle 17 sul Centrale di Cincinnati, gioca con la vincitrice di Montreal che è Jessica Pegula e quindi abbiamo quattro italiani che sono impegnati“.

Novak Djokovic tenta nuovi record: “Per quanto riguarda Djokovic, è anche per lui ricordo il primo match di sessione serale contro Fokina che ieri ha vinto, quindi comunque diciamo è riuscito ad ammortizzare quella brutta sconfitta in semifinale anche per colpa del vento, ma non soltanto ovviamente con de Minaur e potrebbe essere un avversario pericoloso perché comunque lo spagnolo scenderà in campo senza nessun tipo di condizionamento mentale, presumo. E ricordo che Cincinnati è un torneo che comunque non ha regalato tante soddisfazioni, perché ha fatto sette finali, ne ha perse cinque, è il torneo Masters 1000 che ha vinto meno, così bisogna dire con lui. Sono i paradossi che ha creato con tutti i suoi record. Djokovic ne ha vinti 2, come a Montecarlo, dove ha fatto meno finali rispetto a Cincinnati, ne ha fatte quattro in tutto. Era il regno di Nadal e ci tiene comunque a vincerlo perché se dovesse vincere a Cincinnati si porterebbe solo a un titolo, a Montecarlo, per fare il giro completo di Masters 1000 e di tornei del Grand Slam per tre volte, tre volte la circumnavigazione delle nove tappe, dei 1000 più ATP Finals e dei quattro Slam. Pensate che roba! Cioè più della metà dei titoli vinti da Djokovic in carriera. Solo in queste categorie di tornei, che è qualcosa di fenomenale“.

L’INTERVISTA VIDEO A DARIO PUPPO

https://www.youtube.com/watch?v=M7466PuLuzg

Foto: LaPresse

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