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Tennis, Puppo: “Sinner sta facendo come Ruud. Gli manca una cosa rispetto a Djokovic e Alcaraz”

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Nel day-after della Finale del Masters1000 di Toronto, è tempo d’analisi su quanto ha saputo fare Jannik Sinner. Il giocatore italiano è riuscito ad aggiudicarsi il primo titolo di questa particolare tipologia di tornei, sconfiggendo nella Finale canadese l’australiano Alex de Minaur con il punteggio di 6-4 6-1. Una partita nella quale, pur non brillando, Sinner ha dimostrato di essere nettamente più forte del suo avversario.

Il risultato ha permesso a Jannik di iniziare questa settimana con il best ranking in classifica mondiale (n.6 del mondo), oltre a rafforzare la posizione nella Race (n.4), ovvero la classifica di rendimento del 2023, qualificante per le ATP Finals di Torino (per i primi otto).

A parlare di tutto questo è stato Dario Puppo, telecronista di Eurosport, nell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport. “Sinner nel primo set ha un po’ balbettato al servizio, anche per de Minaur ha risposto bene e sfruttato le condizioni del vento che c’erano. Tuttavia, quando Jannik riusciva ad accelerare era evidente la differenza tra i due. La risposta è stato il colpo più importante“, ha chiarito il collega.

L’andamento del match non mi ha sorpreso e questa vittoria ha una valenza importante nel percorso dell’altoatesino. Sinner si è tolto un bel peso dalla stomaco e questa vittoria potrebbe aiutarlo nei miglioramenti che sta apportando al proprio tennis. Ovviamente, anche essere n.6 del mondo e n.4 della Race dà fiducia. Non si può negare che se ci fosse stato un come Medvedev, Jannik avrebbe fatto più fatica, ma nel tennis non si sa mai come va e non esiste la proprietà transitiva tra gli incontri. Non è un caso che de Minaur abbia battuto il russo per le sue diverse caratteristiche di gioco rispetto all’italiano“, ha sottolineato Puppo.

Si è parlato anche della programmazione del giocatore nostrano: “Credo che Sinner stia un po’ seguendo l’iter degli anni passati di Ruud, capace di mettere fieno in cascina in una fase della stagione e poi gestirsi bene fisicamente. Jannik ha fatto benissimo a fermarsi e ad allenarsi dopo Wimbledon, in modo da essere pronto per la trasferta nordamericana. Cincinnati? Sarà un test per capire come gestire due tornei 1000 ravvicinati di questo genere, detto che questa cosa già era accaduta a Indian Wells e a Miami quest’anno, con l’altoatesino in semifinale in California e in Finale in Florida“.

Tra le domande dei lettori, la più interessante è stata quella legata alle mancanze di Sinner per essere all’altezza di giocatori come Alcaraz, Djokovic e Medvedev, che lo precedono nella Race: “La continuità di rendimento al servizio, perché in risposta è un giocatore fortissimo. Deve avere un supporto migliore da quel fondamentale per disperdere meno energie, cosa fondamentale in uno Slam“.

Foto: LaPresse

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