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US Open 2023, chi è Dominic Stricker? Braccio speciale e fisico da costruire

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Non ci sono dubbi che la partita tra Stefanos Tsitsipas e Dominic Stricker sia stata quella del giorno ieri, nel secondo turno degli US Open 2023. L’elvetico, proveniente dalle qualificazioni, ha compiuto l’impresa: battere il greco (n.7 del seeding) con il punteggio di 7-5 6-7 (2) 6-7 (5) 7-6 (6) 6-3, mettendo in mostra colpi pregevoli con irrisoria facilità.

Al di là dello scarso feeling di Tsitsipas con questo torneo, dal momento che nelle sue sei apparizioni non ha mai raggiunto la seconda settimana, c’è l’evidenza delle capacità del classe 2002 elvetico. Un giocatore che con il successo di ieri è virtualmente n.101 ATP e, in caso di vittoria contro il francese Benjamin Bonzi, avrebbe accesso per la prima volta in carriera agli ottavi di un Major, salendo alla posizione n.85 del ranking. Un qualcosa di non trascurabile in quanto potrebbe evitare le forche caudine delle qualificazioni.

Un tennista che, quando tutti i pezzi del puzzle sono al loro posto, ha un braccio mancino davvero impressionante, come i 78 vincenti messi a segno ieri nella sfida contro Tsitsipas certificano. Un giocare capace a livello juniores di vincere nel 2020 il Roland Garros sia in singolare che in doppio, conquistando il titolo a Parigi in quest’ultimo caso con Flavio Cobolli.

Il limite allo stato attuale delle cose è stato nella continuità, come la forma fisica ancora non all’altezza dei rivali più forti evidenzia. Le sole 26 partite disputate nel circuito ATP prima di questa avventura americana sono un dato emblematico. Il cambiamento di coach, gestito da Dieter Kindlmann, e la decisione di iniziare una dieta più rigorosa sono gli indizi di un cambiamento. La vittoria nel Challenger di Rovereto di quest’anno aveva già posto l’accento su una certa tendenza, alla stessa stregua delle semifinali raggiunte nelle Next Gen ATP Finals di Milano del 2022.

Non resta che attendere l’evoluzione di questo giocatore dai mezzi tennistici notevoli, ma con la necessità di costruirsi un fisico adeguato al suo gioco.

Foto: LaPresse

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