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US Open 2023, Matteo Arnaldi: “Mi alleno da due settimane su questi campi, oggi come se non avessi giocato”

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Matteo Arnaldi parte alla grande agli US Open 2023: per il tennista ligure è la prima vittoria a Flushing Meadows in carriera, la seconda in uno Slam dopo quella al Roland Garros. Il giocatore di Sanremo ha approfittato delle condizioni fisiche piuttosto precarie di Jason Kubler, ritiratosi dopo un set e un game per problemi alla gamba.

Questa l’analisi dell’azzurro in conferenza stampa: “Ci sono tante prime volte quest’anno. Non è stato semplice stare in campo perché lui era sofferente da subito e quasi volevo dirgli di ritirarsi prima e sicuramente non avrebbe potuto finire la partita. Spero si riprenda al più presto, ci ho parlato e mi ha detto che già da prima non stava benissimo, poi ha sentito qualcosa sin dai primi game e non è riuscito a proseguire. Mi dispiace, ma sono contento di essere qua e di poter giocare un’altra partita, visto che sono qua da due settimane. Io credo tanto nel lavoro e io e il mio team stiamo lavorando bene da due anni, poi sicuramente ci vuole un po’ di fortuna per vincere le partite, non sempre va come deve andare. Matteo Berrettini per esempio ha fatto fatica e non è stato il suo miglior anno“.

“Io cerco di dare tutto giorno dopo giorno, partita dopo partita, di divertirmi e questo sta facendo la differenza e spero continui a farla. Mi ha fatto un po’ di effetto all’inizio stare insieme a giocatori che vedevo solo in TV, Toronto e Cincinnati non avrei mai pensato di giocarli quest’anno. Io ci ho sempre creduto e credo molto nel lavoro che facciamo, poi i risultati possono arrivare come no. Ho avuto tanto tempo per prepararmi per giocare questi tornei sul veloce, specie a Toronto dove sono stato bravo a chiudere le partite nei momenti decisivi nonostante non abbia giocato il mio miglior tennis. A Cincinnati sono arrivato in macchina e anche questo ha inciso“.

Sulla preparazione e l’amore che ha per questo torneo: “Avendo perso presto a Cincinnati ho avuto modo di prepararmi bene per New York ed è una settimana che mi sto allenando su questi campi. Non è facile rimanere in campo concentrati quando l’avversario è infortunato, a me dispiace quando dall’altra parte della rete il mio avversario non può lottare. Non sono bravo a gestire questi momenti, ma oggi lui non si muoveva proprio, era molto sotto il suo livello. E’ una partita che non conta come una partita, giovedì inizierà il mio torneo. Fils lo conosco bene, Griekspoor invece non l’ho mai affrontato. Non sarà semplice perché loro hanno giocato una partita e io no. Dovrò preparare bene il match e studiare l’avversario. Ho tanti amici, la famiglia della mia ragazza, amici del mio coach: siamo un bel gruppo, siamo tanti. A New York ho sempre giocato bene anche da junior, è un torneo che aspetto tutto l’anno“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini

Foto: Lapresse

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