Pallavolo

Volley femminile, Europei 2023: per l’Italia si fa sul serio stasera contro la Bulgaria

Pubblicato

il

Dopo aver “passeggiato” nei primi due match contro Romania e Svizzera, la Nazionale Italiana di volley femminile affronterà oggi il primo vero test nel cammino degli Europei 2023. Dall’altra parte della rete sul campo dell’Arena di Monza le azzurre troveranno la Bulgaria, una delle squadre più interessanti di questi primi giorni della manifestazione.

C’è da mettere subito in chiaro che Miriam Sylla e compagne partiranno con tutti i favori del pronostico, avendo a disposizione una qualità tecnica e fisica del tutto superiore. Se però con le prime due avversarie c’è stato spazio anche per qualche leggerezza e qualche momento di calo, con le bulgare questo potrebbe provocare qualche indesiderata apprensione.

La Bulgaria arriva a questo match con due vittorie in altrettante partite, avendo battuto per 3-1 tanto la Croazia quanto la Bosnia-Erzegovina. In entrambi i casi a fare la differenza è stata l’opposta Radostina Marinova, punto di riferimento totale in attacco per la squadra allenata dal coach italiano Lorenzo Micelli, che ha provato ad impostare una formazione solida nel cambio palla e poco “sprecona”.

Sorge dunque qualche punto interrogativo sul sestetto che Davide Mazzanti schiererà dal primo minuto: potrebbe essere arrivato il momento di Paola Egonu titolare? O il ruolo di opposta sarà ancora ricoperto da una sin qui brillante Ekaterina Antropova? Abbiamo spesso sentito dire come il massimo sarebbe schierarle insieme ma forse il momento per fare esperimenti è passato e, tanto il valore dell’avversario, quanto l’avvicinarsi della fasi calde della competizione, richiamano a maggiore “concretezza”.

Il CT azzurro non s è detto del tutto soddisfatto dopo la vittoria contro la Svizzera, definendo le sue “troppo conservative” in un match che effettivamente non richiedeva il massimo dell’impegno. La sfida odierna non è certo la più dura che le azzurre si troveranno ad affrontare in questo cammino, ma oggi potremmo vedere un’Italia più simile a quella necessaria nei momenti veramente importanti.

Foto: Photo LiveMedia/Valerio Origo

Exit mobile version