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America’s Cup, Luna Rossa lotta per vincere la regata d’apertura senza vento. Poi la doccia fredda: “Mai partiti”
Luna Rossa ha tagliato il traguardo al secondo posto nella prima regata preliminare della America’s Cup. Dopo il maltempo di ieri, con pioggia e scarsa visibilità che hanno impedito di scendere in acqua a Vilanova I La Geltrù (Spagna), si è finalmente scesi in prima per disputare il primo atto di avvicinamento alla competizione sportiva più antica al mondo, che andrà in scena tra un anno a Barcellona. I ragazzi dello skipper Max Sirena hanno lottato per la vittoria contro Orient Express, poi è arrivata la doccia fredda: penalità per un incrocio non regolamentare con i francesi e poi addirittura l’annuncio che lo scafo italiano non aveva superato regolarmente la linea virtuale di partenza.
Il risultato? James Spithill e compagni sono stati retrocessi in ultima posizione, non portando a casa punti. L’avvio non è stato dei migliori, ma si è visto un equipaggio sul pezzo con l’AC40, lo scafo “one design” uguale per tutte le squadre partecipanti (in Coppa America si regaterà invece con gli AC75) e su cui salgono a bordo quattro uomini (due timonieri e due trimmer). Si è regatato praticamente senza vento, tanto che sul lato di poppa tutte le barche sono cadute dai foil e hanno regato in modalità dislocante come accadeva nel passato.
Orient Express ha vinto a sorpresa al debutto nella manifestazione. Secondi gli statunitensi di American Magic con Tom Slingsby e Paul Goodison. Terzo posto per Team New Zealand con Peter Burling e Nathan Outteridge: i detentori della Vecchia Brocca sono caduti dai foil all’approccio della prima boa di bolina. Quarti gli svizzeri di Alinghi, al ritorno in America’s Cup dopo i due trionfi di inizio millennio. Quinti britannici di Ineos Britannia: Ben Ainslie e Giles Scott non sono mai stati in gara. Il vento è praticamente inesistente e sembra difficile che oggi si possano disputare altre regate.
LA CRONACA DELLA REGATA
Luna Rossa e American Magic partono a spron battuto, subito seguiti da Team New Zealand. Orient Express è veloce, mentre Ineos Britannica cade dai foil in partenza e Alinghi non riesce a essere protagonista. Il primo lato di bolina si disputa con vento attorno agli otto nodi e i Kiwi leggono benissimo il campo di regata, seguiti da vicino dal sodalizio italiano. All’approccio della boa di fine lato, però, i detentori della Vecchia Brocca commettono un errore e cadono dai foil, non riuscendo più a rialzarsi e restando nella retrovie.
Luna Rossa opera il sorpasso, facendo rivivere le notti di due anni e mezzo fa, e prova ad allungare sul primo lato di poppa. Spithill e compagni superano il boundary di destro (il lato del campo di regata) e incappano in una penalità, proprio mentre il vento si indebolisce di intensità (non soffiava a più di cinque nodi). Tutti gli equipaggi scendono dai foil e si va avanti in modalità dislocante, con una velocità di 6-7 nodi. La formazione tricolore è in testa, ma è tallonata da Orient Express, con American Magic non così lontani, mentre New Zeland, Ineos e Alinghi sono ampiamente distanti.
Nel frattempo i commissari riducono il numero di lati da percorrere proprio a causa del poco vento: si passa da sei a quattro, fino a una riduzione a due lati (una bolina e una poppa). Luna Rossa ingaggia un duello con Orient Express per la vittoria, poi si materializza l’episodio decisivo della regata: incrocio tra francesi e italiani, Team Prada Pirelli viene penalizzata. I transalpini avevano infatti iniziato la strambata, la barca bordata di rosso è arrivata da dietro e ha infranto la regola 12: avrebbe dovuto strambare anche lei, i due scafi hanno rischiato una collisione.
Orient Express passa e vince a sorpresa. Luna Rossa taglia il traguardo in seconda posizione a 18 secondi, ma poi arriva la doccia fredda: i commissari annunciano che non è stata passata la linea di partenza in maniera regolare e così il sodalizio italiano è stato retrocesso all’ultimo posto. Secondo posto per America Magic con un ritardo di 2 minuti, addirittura non sono state classificate Team New Zeland, Ineos Britannia e Alinghi.
Foto: Ivo Rovira/America’s Cup