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Basket, l’Italia non può nulla contro gli Stati Uniti: finisce il Mondiale azzurro
Finisce la corsa alle migliori quattro dei Mondiali per l’Italia. La Nazionale di Gianmarco Pozzecco gioca forse la sua peggior partita in questa rassegna iridata e non riesce quasi mai a contenere gli Stati Uniti. Team USA vince 63-100, con Mikal Bridges mattatore grazie ai suoi 24 punti, seguito da Tyrese Haliburton con 18 e da Austin Reaves su 12. In casa Italia Simone Fontecchio a quota 18 e Stefano Tonut a 11. Gli azzurri giocheranno per il tabellone dal 5° all’8° posto e, poiché ci sono sei europee nelle prime otto, sa già che dovrà affrontare un Preolimpico per arrivare a Parigi 2024. Fatale, quest’oggi, una percentuale a lungo pessima da tre (7/38) e “aggiustata” solo nei minuti finali.
L’inizio, di fatto, è Melli-USA, dal momento che gli States, pur confusi in attacco, trovano l’1-4 e poi l’ex Pelicans e Mavericks schiaccia il -1. Jackson commette subito due falli, entra Banchero e Tonut gli serve il benvenuto con la tripla in faccia del +2. Bridges rimette avanti gli uomini di Kerr. L’Italia fa di tutto per tenere basso il ritmo, ci riesce a tratti: Tonut trova l’8-7, ma di qui è 0-7 USA: Brunson da tre, libero di Ingram e altro tiro da tre di Haliburton, che poi fallisce il +9 in transizione. Fontecchio corre per tutto il campo: interferenza, due punti e aggiuntivo. Ingram e Reaves, però, colpiscono da 3: 11-20, timeout Pozzecco. Fontecchio colpisce da tre, la difesa azzurra dimentica Portis, Haliburton trova Banchero vicino a canestro ed è 14-24 dopo 10′.
Per le due squadre enormi difficoltà nei primi due minuti di secondo quarto; gli States non trovano ritmo in attacco, l’Italia, pur costruendo bene un certo numero di triple, non le manda a segno (e fino a metà periodo è 2/15). Il solo notevole impatto di Melli non può bastare, ed è Bridges che porta Team USA sul +13 (18-31), coadiuvato da Brunson (2/2, -15). La fuga americana è assicurata, il +20 (18-38) lo firma Banchero. Arriva una breve reazione azzurra con Tonut e poi Spissu sul 22-41, ma la risposta è imperiosa da parte di Bridges da tre e di Reaves con la schiacciata. I liberi di Datome e Polonara portano il punteggio sul 24-46 all’intervallo.
Al rientro Edwards trova la prima tripla della partita e, insieme a Hart, fa intendere che non si vuole concedere margine di rientro a un carico Fontecchio e ai suoi compagni. Proprio il numero 13 azzurro prova da solo a tenere la barra dritta: segna solo lui, ma in generale gli azzurri provano a stare vicini. Il che, con Bridges e compagni che trovano quattro tiri da tre di fila, è complesso. Di Ingram è il +30 americano (36-66), poi l’Italia semplicemente finisce per sprofondare di fronte all’intensità USA. Del resto, gli States sono qui per far dimenticare la Lituania. Lo spavento se lo prende Melli: contatto duro con Ingram che tenta di andare a schiacciare e colpisce durissimo al volto il giocatore di Milano: che debba essere usato l’instant replay per accordare l’antisportivo dice molto sulle problematiche ancora esistenti quando la guerra FIBA-Eurolega è sì in distensione, ma lascia sempre gli arbitri della seconda fuori. Il terzo quarto finisce con lo showtime Haliburton-Banchero per l’alley-oop del 44-83.
L’ultimo periodo, nella sostanza, si trasforma in quello che dall’altra parte dell’Oceano è noto come garbage time, tempo spazzatura. Quello che non serve più a nulla. Pozzecco svuota anche la panchina, mettendo in campo, oltre a Procida (che prova a guadagnarsi un po’ di stima in quel contesto), Spagnolo e un Diouf che, pur avendo giocato solo un secondo e mezzo prima d’oggi in questa rassegna iridata, fa capire che forse dello spazio in più l’avrebbe meritato. La sfida in sé non ha più storia e finisce 63-100, gli States aspettano Germania o Lettonia.
ITALIA-USA 63-100
ITALIA: Spissu 8, Tonut 11, Melli 5, Fontecchio 18, Ricci 5, Polonara 1, Spagnolo, Diouf 4, Severini 4, Procida 4, Pajola, Datome 3. All. Pozzecco
USA: Haliburton 18, Bridges 24, Johnson, Ingram 8, Banchero 8, Portis 7, Edwards 3, Brunson 9, Hart 5, Jackson 2, Kessler 4, Reaves 12. All. Kerr