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Basket, Luigi Datome: “Milano e Bologna fanno alzare il livello. Il mio futuro? Non mi vedo da allenatore”
Un nuovo punto di vista. Luigi “Gigi” (per tutti) Datome non è più sul campo e ora, forte anche di un’intelligenza cestistica e totale riconosciuta da tutti, ha cominciato a guardare le cose con un’altra prospettiva.
Intervistato dal Corriere dello Sport, il sardo, ora entrato a far parte dell’Olimpia Milano, ha detto la sua su diverse cose riguardanti il basket italiano, a partire dal duopolio Milano-Virtus Bologna che, secondo qualcuno, potrebbe fare male al movimento nostrano.
“Io rispondo: proviamo a pensare – dice Datome – alla nostra pallacanestro senza Milano e Bologna: sarebbe un campionato migliore? Secondo me le formazioni di alto livello nobilitano i campionati”.
Che poi aggiunge: “Provate a togliere l’Olympiacos e il Panathinakos al basket greco, il Partizan e la Stella Rossa a quello serbo; o il Barcellona e il Real Madrid alla Spagna: diverrebbero tutti altri campionati. Inoltre, visto che per competere con Milano e Bologna la sfida deve essere per forza grande, ritengo che anche le altre società siano spinte a puntare verso l’alto. Basta vedere cosa hanno fatto Tortona, o Sassari che è sempre competitiva, e Venezia. Insomma, alla fine Armani e Segafredo per forza di cose alzano il livello dei club”.
Sulle dichiarazioni di facciata: “Non mi piace un certo tipo di mentalità che vige nel nostro ambiente. Le dichiarazioni che si fanno prima della domenica sono tutte un po’ banali: sempre grande rispetto per l’avversario, sempre il timore di affrontare qualsiasi squadra… Io capisco che se uno dice ciò che pensa veramente, magari gli si potrebbe ritorcere contro. Non dico di fare come Ataman, che ogni volta afferma “vinciamo tutto”, però una via di mezzo ci dovrà pur essere“.
Infine, su sé stesso, dice: “Non mi vedo portato per il ruolo di allenatore. Forse perché, venendo da tanti anni di gioco, ora sento il desiderio di stare più dietro le quinte, per staccare un po’ dal campo. In questo momento vorrei imparare come funziona una macchina societaria di alto livello com l’Olimpia. E, per farlo bene, non posso lavorare nello staff tecnico”.
Foto: Foto Claudio Degaspari // Ciamillo-Castoria