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Basket, Mondiali 2023: USA-Germania e Canada-Serbia, la doppia sfida dei due mondi

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America contro Europa, Nuovo Mondo contro Vecchio Continente: finisce per risolversi tutto qui, anche se non è esattamente tutto qui. Le semifinali dei Mondiali 2023 andranno in scena domani a Manila. Canada contro Serbia nella mattina, USA contro Germania nel primo pomeriggio (in tempi chiaramente italiani): questi gli accoppiamenti, con quattro squadre che peraltro hanno già la certezza del pass olimpico in mano.

Si aprirà, appunto, con Canada-Serbia. Da una parte la squadra che forse più di ogni altra ha dato l’impressione di poter portare a casa l’intera posta. Il tutto anche in virtù del fatto che Shai Gilgeous-Alexander sta continuando senza interruzioni la spettacolare stagione che aveva già portato a termine con gli Oklahoma City Thunder. Per lui finora 25 punti, 7,2 rimbalzi e 5 assist di media per oltre 30 di valutazione (sempre media) nel corso del torneo, il che ne fa il candidato numero uno al ruolo di MVP dell’intera manifestazione. Ma è il talento diffuso quel che conta, da RJ Barrett a quel Dillon Brooks che a Manila non si sta trovando esattamente bene (soprattutto con i tifosi), ma che da tre è molto più che una sentenza.

Dal canto suo, di fronte c’è la Serbia di Svetislav Pesic. Che, ancora una volta, ha avuto ragione. Non è stata la selezione delle superstar, ma pur con sette assenze pesanti (Jokic, Micic e Kalinic in testa), i serbi sono riusciti a far gruppo attorno a Bogdan Bogdanovic, a essere ancora più uniti dopo la bruttissima vicenda di Borisa Simanic e a guadagnarsi un accesso al penultimo atto che in pochi all’inizio pensavano possibile. In sostanza, per certi versi questo cammino ricorda un po’ quello della Spagna agli Europei 2022: data in sordina da tanti, ha poi chiuso con la vittoria finale. Questa volta servirà un passo ancora più in alto, ma i tanti segnali mostrati con la Lituania non mentono.

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E poi c’è USA-Germania. Gli States, dopo la sconfitta proprio con i baltici, hanno reagito da par loro, demolendo l’Italia in maniera incontestabile e ben al di là dei 100 punti (a 63). Tanta difesa, applicazione del sistema difensivo di Steve Kerr e dimostrazione che, anche senza Anthony Edwards, c’è sempre la possibilità di trovare qualcun altro (nel caso Mikal Bridges) in grado di fare canestro. La sfida di domani non sarà semplice, però: soprattutto vicino a canestro il lato più deficitario degli Stati Uniti dovrà essere colmato, e contro i Wagner Jaren Jackson non potrà permettersi di nuovo di autoeliminarsi dalla partita in tempi molto brevi.

Sul fronte Germania, è chiaro come questa possa essere definita senza timore di smentita la squadra più forte di sempre. Molto più forte di quella che vinse gli Europei 1993 e anche di molte versioni tedesche di epoca Dirk Nowitzki (per intenderci, quando arrivavano podio mondiale 2002, argento europeo 2005 e quarti mondiali 2006). Già il talento di Dennis Schroder è tanto, lo ben supporta Maodo Lo (che vedremo tra poche settimane a Milano al pari di Johannes Voigtmann) e, in più, tra i due Wagner e Daniel Theis anche vicino a canestro c’è molta tranquillità. Ed è proprio in quest’ultima fattispecie che potrebbe decidersi il confronto, perché gli States, come detto, hanno già sofferto questo particolare con la Lituania in maniera importante.

Foto: LaPresse

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