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Ciclismo, Kopecky e Wiebes le favorite per il titolo europeo. Balsamo e Persico le carte azzurre sul Col du VAM

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Andrà in scena domani la prova in linea riservata alle donne elite valida per i Campionati Europei di ciclismo su strada. Giunta alla sua ottava edizione, la rassegna continentale ha scelto la regione del Drenthe, nei Paesi Bassi, per assegnare nuovamente la maglia blu-stellata, già diventata un’istituzione in gruppo.

Partiamo dunque con l’analisi del percorso disegnato quest’anno dagli organizzatori. Si parte da Meppel per arrivare dopo 130.4 km in cima a quello che sarà il punto focale di questa edizione: il Col du VAM (anche detto VAMberg). Una salita che scala una collina artificiale ottenuta bonificando una vecchia discarica che è diventata subito un “must” in una regione che trasuda ciclismo ma che di colli e colline non ne offre molti.

I primi 61 km della corsa saranno in linea e quasi del tutto pianeggianti mentre si attraverseranno i centri abitati di Havelte, Vledder e Beilen. Al km 61 si affronteranno per la prima volta i 600 metri al 5.9% del Col du VAM, che fornirà da porta d’accesso per il circuito finale: un anello di 14 km da percorrere per 5 volte. La particolarità dello strappo è che gli ultimi 150 metri, quelli che porteranno al traguardo, presentano un pavé piuttosto esigente che può cambiare le carte in tavola.

Le donne del gruppo non sono certo nuove a questo tipo di percorso, tanto che il Ronde van Drenthe, corsa che fa del VAMberg uno dei punti focali, è divenuta nel tempo uno degli appuntamenti più prestigiosi del Women’s World Tour. Il Ronde van Drenthe non presenta però lo strappo come punto di arrivo, dunque quella di questi Europei sarà una corsa per forza di cose con caratteristiche differenti.

Passiamo dunque alle favorite per il titolo europeo, a partire da chi la maglia l’ha vestita nell’ultima stagione: Lorena Wiebes. La neerlandese è senza ombra di dubbio la sprinter più forte del lotto e ha dimostrato in diverse occasioni di saper andare fortissimo anche su sforzi in salita, seppur brevi come quello che prevede questa corsa. D’altronde non a caso ha vinto il Ronde van Drenthe nelle ultime tre stagioni, risultando inattaccabile anche con tentativi da lontano. Con Demi Vollering, Shirin van Anrooij e Mischa Bredewold, ai Paesi Bassi non mancheranno anche le opzioni da lontano (ma occhio alla prima anche nel finale).

L’arrivo sullo strappo apre però il pronostico a tante altre atlete, su tutte la Campionessa del Mondo Lotte Kopecky, a caccia di un bis senza precedenti tra le donne (e riuscito tra gli uomini solo a Peter Sagan nel 2016). In stagione è stata quasi imbattibile su arrivi del genere, dalla Strade Bianche alla Nokere Koerse, e sembra avere tutte le carte in regola per imporsi ancora.

L’Italia ha diverse frecce al proprio arco, ma la più appuntita non può che essere quella di Elisa Balsamo. L’ex-Campionessa del Mondo sembra aver recuperato dall’infortunio ed al Simac Ladies Tour è tornata a mostrarsi l’unica veramente in grado di dare filo da torcere a Wiebes in volata. Le sue doti anche in volate che tirano all’insù sono note ed al Ronde van Drenthe ha sempre fatto ottimi risultati, digerendo bene il Col du VAM. Potrebbe avere un’occasione anche Silvia Persico, magari provando ad anticipare lo sprint.

La cerchia più ristretta delle favorite sembra dunque comprendere le sopracitate, ma la lista delle pretendenti e delle outsider è piuttosto lunga. La Gran Bretagna si affiderà a Pfeiffer Georgi, mentre Germania e Francia risponderanno rispettivamente con Liane Lippert e Juliette Labous, due che sanno andar forte sugli strappi. Due da tenere molto d’occhio saranno anche la polacca Katarzyna Niewiadoma, una teorica specialista di questi arrivi ma a digiuno da ormai quattro anni, e l’elvetica Marlen Reusser, una che può provarci da qualsiasi distanza e che è evidentemente nella stagione della vita.

L’ultima volta che il gruppo è stato in queste zone, le strade erano innevate, bagnate dalla pioggia e sporche di fango. Stavolta la neve non ci sarà ed il meteo dovrebbe essere più clemente. Quello che invece non mancherà è lo spettacolo, con attacchi che potrebbero arrivare fin dal primo passaggio sul Col du VAM, in una corsa che potrebbe però decidersi anche sulle pietre negli ultimi 150 metri. 

Foto: Lapresse

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