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Coppa Davis 2023, Italia-Cile è già decisiva. E un successo potrebbe anche non bastare
Italia-Cile è già da dentro o fuori. La Nazionale di Filippo Volandri è uscita con le ossa rotte dal primo match del gruppo A di Coppa Davis contro un Canada fortemente rimaneggiato, con un 3-0 pesantissimo nell’economia della qualificazione. Diventa dunque necessario sconfiggere i sudamericani e anche in maniera netta per poter sperare in un posto tra le migliori otto di novembre.
Non sarà per nulla facile, anche per le condizioni in cui verte il numero uno della selezione di Nicolas Massu. Nicolas Jarry è risalito dagli inferi in questo 2023, diventando un giocatore solido e capace di essere vicino ad un posto in top 20. Sul cemento possono uscire alcuni dei limiti del suo gioco, incentrato soprattutto sul servizio, ma servirà un netto passo in avanti di Lorenzo Musetti e non la copia sbiadita vista con Gabriel Diallo.
Il numero due cileno è invece Cristian Garin, ormai fuori dalla top 100 ma con un passato nemmeno troppo lontano da numero 17 al mondo. Contro un giocatore parecchio inferiore come Leo Borg ha sofferto non poco, ma il successo con lo svedese potrebbe avergli dato un po’ di confidenza in più. E nemmeno il doppio, composto da Alejandro Tabilo e Tomas Barrios Vera, sembra così poco affidabile, aver gestito bene il loro match con Filip Bergevi ed Andre Goransson può portargli fiducia.
Servirà andare oltre. Oltre alle polemiche dell’ultima settimana, con l’assenza di Jannik Sinner e quella forzata di Fabio Fognini, oltre alla brutta sconfitta con il Canada. Ma un successo potrebbe non bastare in caso di arrivo con gli stessi punti di Canada e Cile; bisognerà sperare anche in qualche aiuto dall’esterno. Ma intanto, bisogna pensare a vincere le proprie partite per costruirsi la propria fortuna.
Foto: Photo LiveMedia/Fabio Patamia