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Coppa Davis 2023, Lorenzo Musetti: “Diallo è stato quasi perfetto, non c’è alcun rancore nel gruppo”

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Un brutto Lorenzo Musetti. La sconfitta del carrarino nel secondo incontro del confronto di Coppa Davis 2023 tra Italia e Canada è costata la sconfitta della compagine tricolore nell’esordio degli azzurri nel Gruppo A della fase a gironi a Bologna.

Un Musetti che mai è riuscito a creare dubbi nel modo di giocare del canadese, che ha potuto eseguire il proprio spartito, senza essere impensierito dal carrarino, nonostante la notevolissima differenza di classifica: da un lato il n.18 del mondo e dall’altro il n.158 ATP.

C’è tanto dispiacere sul fatto che non sono riuscito a pareggiare i conti. Credo che lui abbia giocato un match quasi perfetto. Dall’inizio, mi ha messo molta pressione, serviva con un altissima percentuale di prime e la seconda la spingeva. Non era facile trovare il tempo di impatto. Non mi ha dato mai chance di entrare nello scambio e non sono riuscito a trovare il mio ritmo. E’ stata una partita a senso unico da questo punto di vista“, ha analizzato Musetti ai microfoni di Sky Sport.

Come riportato poi sul sito di SuperTennis, Lorenzo ha voluto anche precisare la propria posizione rispetto ai discorsi che già si stanno facendo sulla solidità del gruppo e le tensioni che hanno accompagnato la vigilia, in riferimento alle polemiche legate all’assenza di Jannik Sinner e all’esclusione di Fabio Fognini: “C’era e c’è ancora un bel clima, nessun rancore o rammarico. Sono state fatte delle scelte, giuste o meno, il capitano le ha fatte e vanno rispettate. L’ambiente in squadra è quello di un gruppo unito e senza lamentele, sia negli spogliatoi che in campo. Una giornata così può far pensare a tante cose ma questa ipotesi la scarterei. La gente può dire quel che vuole, noi rimaniamo una squadra e la squadra è questa punto e basta. Gli assenti da lontano ci hanno mandato il loro supporto: Jannik e Matteo sono in due posizioni diverse, uno è infortunato, l’altro dopo gli US Open ha deciso di staccare un attimo dal campo. Sono due scelte, una forzata e una ragionata che vanno rispettate“.

Foto: LaPresse

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