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Coppa Davis, Italia-Canada 0-2: Musetti completa il disastro e cede in 2 set al n.158 Diallo
Il disastro è servito. Dopo il ko di Lorenzo Sonego, gli fa eco anche Lorenzo Musetti nella seconda partita della prima giornata dei gironi di Coppa Davis 2023 alla Unipol Arena di Bologna. L’allievo di Simone Tartarini viene preso a clavate dal giovane Gabriel Diallo, numero 158 del ranking, con il punteggio di 7-5 6-4. E così l’Italia, da favorita d’obbligo, si ritrova a dover incassare la prima sconfitta contro un Canada pienamente rimaneggiato: ora il doppio per poter almeno strappare il punto della bandiera.
Una partita che viaggia a velocità di crociera per lungo tempo, con i primi sei games che vanno abbastanza rapidi. Ma si vede che la palla del giovane canadese viaggia parecchio sul cemento di Bologna, ed è il primo a procurarsi una palla break nel settimo gioco, con Musetti che riesce a metterci una pezza grazie ad un errore di rovescio del suo avversario. Ma nell’undicesimo gioco Lorenzo inizia a battere in testa e Diallo ne approfitta, prima con una catenata diagonale di dritto e assistendo ad una sciagurata smorzata di Musetti che gli vale il 6-5: gli bastano quattro scambi per chiudere il set.
Musetti sembra remissivo, pare non avere le forze necessarie per poter rimontare, anche perché Diallo quest’oggi è inarrestabile al servizio. Mentre invece l’azzurro deve stare attento ad ogni piccolo passaggio a vuoto, che arriva nel settimo gioco: due dritti micidiali del canadese gli permettono di andare a condurre, un rovescio da applausi e volée errata di Lorenzo, che concede il break. Diallo non trema minimamente e va a chiudere la partita tra gli applausi della sua squadra.
Partita perfetta al servizio per Diallo: 10 ace e la miseria di sette punti concessi in totale, di cui soltanto due con la prima (un impressionante 29/31). Gran saldo tra vincenti ed errori non forzati, un 27-19 che fa impallidire il 13-13 di Musetti, che è apparso la pallida versione di quello a cui ci ha abituato nelle sue giornate migliori. Ora la strada è in salita, con Cile e Svezia non si può fallire.
Foto: LaPresse