Formula 1
F1, a Monza si è rivista una Ferrari da Mondiale. Non nelle prestazioni, bensì nell’approccio. Il 2024 parte da oggi
Tra sabato e domenica, a Monza, si è vista una Ferrari solida, concreta e soprattutto inappuntabile. Per una volta, la Scuderia di Maranello ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare, senza sbagliare alcunché, strizzando ogni goccia del proprio potenziale. Non è arrivata la vittoria, ma non era nelle corde del Cavallino Rampante. O meglio, avrebbe potuto esserlo solo ed esclusivamente se il destino avesse messo i bastoni tra le ruote a Max Verstappen e alla Red Bull.
Monza può e deve essere il punto di partenza verso il 2024. Dal Gran Premio d’Italia ha modo di cominciare per davvero l’epoca di Frederic Vasseur. La Ferrari deve riabituarsi a non commettere errori, a non disperdere il proprio potenziale, alto o basso che sia. Questa deve essere la missione per il proseguo del 2023. Rientrare nella forma mentis di una struttura in grado di vincere il Mondiale. Per riuscirci serve, chiaramente, un’auto all’altezza del compito. Di quella, si stanno occupando gli ingegneri.
Nell’immediato, in tema di potere e dovere, si può e si deve trovare la consistenza del granito. Quella necessaria, in prospettiva, per riconquistare quell’Iride mancante da troppo tempo. È dall’abitudine a ottenere il massimo delle proprie potenzialità che si costruisce una struttura vincente. La F1 sarà uno sport in cui è fondamentale la velocità, ma bisogna ricordarsi come un Mondiale sia una prova di resistenza. Non vince chi è solo il più rapido in pista, bensì anche il più solido nel lungo periodo.
A Monza abbiamo visto una Ferrari da mondiale. Non nelle prestazioni, quelle ancora mancano e mancheranno almeno sino a marzo. Però, nell’approccio si è ammirata una Scuderia di Maranello degna del pinnacolo del motorsport. Nessuna dichiarazione roboante prima del weekend, nessuna scusa accampata poi, nessuno svarione patetico nel mezzo. Tutto è stato eseguito nel migliore dei modi.
L’augurio per il proseguo del 2023 è quello di ripetere altre 8 volte quanto visto a Monza, a cominciare dal 17 settembre, quando si correrà a Singapore. La SF-23 vale terzo e quarto posto? Se arrivano terzo e quarto posto va più che bene. La Rossa vale la settima e l’ottava piazza? Amen, se ci si attesta in linea con il proprio valore si può pensare di trionfare quando la monoposto permetterà di mettersi tutte le avversarie alle spalle. Se ne riparla l’anno prossimo, se va bene. Però le fondamenta del 2024 stiano venendo gettate proprio adesso e chi ben comincia è a metà dell’opera. L’altra metà spetta a chi sta progettando la Ferrari del futuro.
Foto: La Presse